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Banca Popolare di Bari: esercizio 2017 approvato dal Cda

Banca Popolare di Bari: esercizio 2017 approvato dal Cda

Un’altra giornata importante per la Banca Popolare di Bari. Infatti, il Consiglio di Amministrazione ha dato il definitivo ok per l’approvazione del progetto di bilancio 2017. Un’ottima notizia, quindi, che porta a rendere ancora più saldo il legame con il polo abruzzese ex Caripe e Tercas.

Il 2017 è stato un esercizio contraddistinto soprattutto dalla ricerca di raggiungere i vari obiettivi dal punto di vista industriale. Si è cercato di rendere più solide le varie sinergie di Gruppo che sono state sviluppate dal processo di incorporazione, conclusosi intorno all’estate di due anni fa, del polo abruzzese composto da Tercas e Caripe.

Tra gli obiettivi principali dell’esercizio appena trascorso ci sono stati indubbiamente quelli volti al rafforzamento della posizione di liquidità e degli indici patrimoniali, senza contare un occhio più che vigile verso la gestione complessiva.

Scelte che hanno premiato i dati consolidati, visto che l’attivo complessivo è stato registrato in crescita: dai 13,6 miliardi di euro del 2016, infatti, si è arrivati ai 14,4 miliardi di euro dell’attuale esercizio. Al tempo stesso, la raccolta complessiva fa registrare un altro incremento importante, pari al 10,2%, toccando i 14,9 miliardi di euro. In crescita anche la componente diretta (aumento del 14,7%), mentre quella indiretta si mantiene piuttosto costante rispetto ai dati del 2016.

Scendono, al contrario, gli impieghi netti a clientela, visto che si aggirano intorno a 8,9 miliardi di euro, pari al 3,2%. Una situazione che deriva, però, anche dalla decisione di puntare più che altro su dei settori economici di più alto interesse. L’ultima cessione di crediti a sofferenza, che ha fruttato 350 milioni lordi, ha sistemato positivamente il totale delle posizioni deteriorate, che sono in calo per il secondo esercizio di fila.

Adesso il Gruppo pugliese ha ripreso in mano tutte le varie attività che sono collegate con la trasformazione in Spa: la sentenza della Corte Costituzionale di pochi giorni fa ha provocato un’accelerata per ritornare in pari con quanto è previsto dalla legge.

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