Una bambina di soli dieci anni ha dato alla luce il suo primo figlio. In un’età in cui si dovrebbe pensare alle bambole e ai giochi con le amiche di classe, in Messico succede sempre più frequentemente che ragazzine poco più che teenager restino incinte, molto spesso anche contro la loro stessa volontà. La piccola è stata trasportata con urgenza in ospedale, dopo aver accusato dei forti dolori al basso ventre, che hanno fatto capire subito ai sanitari dell’ospedale di Puebla, che la bambina era pronta per partorire, colpita, oltretutto da convulsioni, dopo 31 settimane di gestazione.
La ragazzina ha partorito con un taglio cesareo, in quanto il parto è risultato da subito problematico. Il bambino pesa un chilo e mezzo e viene allattato dalla madre ogni giorno, benché sia ricoverato in ospedale, perché nato prematuro. Ciononostante, il neonato versa in buone condizioni. Il direttore della struttura ospedaliera si è occupato di avvisare la Polizia dell’intera vicenda e capire, realmente, chi sia il padre del piccolo. In Messico è tassativamente vietato l’aborto, fatta eccezione per le donne che sono rimaste incinte in seguito ad una violenza sessuale. Alle donne che abortiscono illegalmente, infatti, viene riservata o una multa salata o addirittura il carcere. Trattamento non riservato per le ragazze violentate.
Non è il primo caso del genere che si verifica a Puebla: l’anno scorso, infatti, una ragazza di soli 11 anni partorì un bambino, frutto dello stupro del patrigno, dieci anni più grande di lei. La madre della giovane non seppe nulla, fin quando l’evidenza non comprovò, poi, la realtà dei fatti. La violenza fu subito denunciata alla Polizia. Andando più indietro nel tempo, precisamente nel 1999, una tredicenne subì una violenza sessuale e i medici rifiutarono di farla abortire, nonostante l’accertato stupro. Per questo motivo, il caso di questa ragazza fu portato direttamente alla Commissione Inter-Americana dei Diritti Umani e fu stabilito che la ragazza dovesse avere un risarcimento dallo Stato messicano. il Governo, infatti, elargì 20 mila sterline come risarcimento per il danno subito.