Continua come sempre la satira pungente di Maurizio Crozza che introduce la puntata di Ballarò, presentata da Giovanni Floris. Le prime battute sono rivolte a commentare i risultati elettorali delle amministrative in Italia e di quelle presidenziali in Francia. Innanzitutto il terremoto sarebbe stato dato dalla notizia che lo scrittore Federico Moccia è diventato sindaco di Rosello in Abruzzo. E chi se lo aspettava? Per Crozza poi, oltre a questo grande scossone, ci sarebbero stati anche risultati minori, robettina, come la “scomparsa del Pdl”. Ma è roba da poco e la spiegazione c’è. Erano amministrative, non hanno votato tutti gli italiani: “Per esempio quelli del Pdl non hanno ancora votato, ora io non so quando verranno chiamati a votare, ma li chiameranno senz’altro” dice il comico, che sottolinea però la coerenza degli elettori del partito. “Quando il suo leader fa politica il partito fa politica, quando lui va da Putin il partito va a puttane”.
Alfano aveva detto “Stiamo preparando la più grande novità politica dopo la discesa in campo di Berlusconi”. Per Crozza si tratta dell’estinzione. Risate in studio, gli spunti di riflessione sono tanti. A Berlusconi, secondo Crozza, non ne va bene una in questo periodo. Il Milan ha perso lo scudetto, il Pdl ha perso le elezioni e anche Sarkozy lo ha rinnegato. A L’Aquila il Pdl è sceso all’8%. Crozza ironizza sul fatto che pensava che nel capoluogo abruzzese i tentativi e gli sforzi fatti per la ricostruzione sarebbero stati premiati. D’altronde tanti elettori dormono ancora nelle cabine elettorali da circa 3 anni. Ancora spunti di riflessione. Anche alla Lega è andata male: “Dopo aver perso le cassaforti, ha perso le roccaforti” dice Crozza.
A Sarego, la sede del Parlamento padano, ha stravinto un grillino che per la sua campagna elettorale ha speso circa 300 euro. Il Movimento a 5 stelle è la terza forza politica del Paese, ma il Presidente della Repubblica Napolitano non ha sentito nessun boom. Problemi di udito? Probabile per Crozza. Il comico saluta poi Fassino e Vendola ospiti in studio, ovviamente a modo suo. La chiusura è dedicata al Governo tecnico che per fare i tagli alla politica ha assunto altri tecnici. “E come se un calciatore, prima di tirare un calcio di rigore, dicesse qui ci vuole un calciatore”. Buona visione.