Roberto Benigni è un comunista ebreo miliardario. Queste le parole usate dall’assessore all’Urbanistica del Comune di Reggio Calabria, Luigi Tuccio, coordinatore cittadino del Pdl. Dopo l’ultima puntata de Il più grande spettacolo dopo il weekend, ha definito il regista, attore e comico come “comunista ebreo miliardario” pagato per andare da Fiorello a mettere in piedi “l’ennesima filippica contro Berlusconi”. La puntata dello show di ieri ha registrato ben 13 milioni di spettatori: un consenso di pubblico che, però, si scontra con le parole dure di Tuccio che continua la sua predica, dicendo quel che segue:
“Non ho difficoltà a definire ebreo chi è miliardario ed ostenta umiltà e parsimonia in un contesto che non gli è consono. Ciò in ragione di costumi di vita tipici che ritengo attribuire ed assumendone la responsabilità. Il fatto che io non provi simpatia verso il popolo ebreo, non credo sia un’offesa“.
Affermazioni forti che hanno, però, trovato consenso negli amici dell’assessore. I comunisti italiani hanno commentato le espressioni infelici di Tuccio, affermando che, alla fine, dal Pdl fuoriesce sempre la vera indole del partito, ossia:
“Escono fuori i fascisti che sono sempre stati. Anche in questa squallida circostanza emerge con ‘limpida coerenza’ una chiara appartenenza ai contenuti e ai principi del nazi-fascismo, ideologia che ha fatto dell’odio razziale, del pregiudizio e dell’intolleranza nei confronti del popolo ebraico il proprio credo quotidiano. Idee folli che sfociano rapidamente nelle teorie negazioniste propugnate da nazisti e fascisti che, vergognosamente, non riconoscono l’Olocausto e le tragiche persecuzioni razziali”.
Luigi Tuccio è stato contattato dagli utenti indignati dalle sue parole in privato e in bacheca. La pressione, evidentemente, è stata molto forte, tanto da indurre l’assessore e avvocato a chiedere scusa su Repubblica online:
“Ho sbagliato e chiedo scusa. Lo faccio col cuore in mano. E’ stato un gesto istintivo. Mi piace Roberto Benigni, ma l’intervento di ieri sera non l’ho apprezzato. Questo non giustifica che abbia usato quegli epiteti. Pensavo di giocare con quattro amici. Ormai ha fatto un passo indietro, e la satira contro di lui la trovo fuori luogo“.
Nella delicata situazione è intervenuto anche il presidente dell’Unione Comunità Ebraiche Italiane Renzo Gattegna, il quale si è rivolto ad Angelino Alfano e al sindaco di Reggio Calabria, incitandoli ad intervenire “affinché vigilino attentamente per evitare che simili episodi si possano ancora ripetere ad opera di appartenenti al loro gruppo politico”. Come sottolinea Gattegna, Roberto Benigni non è ebreo, quindi l’assessore avrebbe usato parole improprie, esplicitando una posizione antisemita: “le frasi pronunciate dall’assessore sono inaccettabili e sono il chiaro segnale del perpetrarsi di quei pregiudizi anti-ebraici che noi tentiamo ogni giorno di contrastare con un’azione culturale che faccia conoscere il grande apporto dato dagli ebrei alla civiltà italiana ed europea” e che le parole di Tuccio rappresentano, secondo il presidente dell’UCEI, “gravi offese alla dignità, alla sensibilità e alla memoria storica degli ebrei”.