ILVA di Taranto. Un nome che ormai è associato a fumi, cattivi odori, emissioni tossiche. Ma le cose stanno davvero così? L’accostamento è automatico, anche perché le informazioni diffuse dai media e le accuse che piovono soprattutto dai sindacati non aiutano a credere il contrario. Eppure, molte di queste polemiche sono infondate e si scontrano con la realtà dei fatti.
Come già accaduto relativamente all’accusa dell’assenza di un impianto di aspirazione per la tutela della salute dei dipendenti in Acciaieria 1, che invece non solo esiste ma è pienamente funzionante, anche le recenti polemiche sul mancato rispetto delle normative per la salvaguardia dell’ambiente non hanno alcuna ragion d’essere.
I dati diffusi dall’azienda sono implacabili: “Dall’inizio dell’amministrazione straordinaria a oggi, ILVA ha sempre ottemperato agli obblighi normativi con i Comuni di Taranto e Statte relativi ai contributi per le attività di pulizia e ristoro ambientale”.
E ancora: “L’azienda ha versato complessivamente al Comune di Taranto circa 600.000 euro e ha già predisposto il pagamento di ulteriori 170.000 euro, mentre al Comune di Statte ILVA ha versato complessivamente circa 95.000 euro e ha predisposto il pagamento di ulteriori 120.000 euro”.
Se tanto è stato fatto nel presente, ancora di più si farà nel futuro. Alcuni progetti sono già stati avviati, altri partiranno in futuro. L’Ilva infatti fa sapere che: “Per quanto riguarda la realizzazione della copertura dei parchi minerari, durante l’Amministrazione Straordinaria sono stati completati tutti i lavori di caratterizzazione propedeutici alla realizzazione del progetto e sono state ottenute tutte le necessarie autorizzazioni tecnico-amministrative dagli enti locali coinvolti nel processo”.
Un lavoro che sarà terminato nei tempi previsti, come ribadito dall’ILVA: “Il nuovo investitore, anche per ridurre i tempi di realizzazione dell’intervento, ha accettato di proseguire con il progetto messo a punto durante l’Amministrazione Straordinaria e si è impegnato a terminare i lavori nel rispetto dei tempi previsti dal nuovo piano ambientale”.