Paura a Los Angeles, dove tutte le scuole del distretto martedì sono rimaste chiuse e i 640 mila studenti sono rimasti a casa dopo che le autorità, a causa di una “minaccia terroristica credibile“, hanno lanciato un appello: “State lontani dai campus scolastici”. Sono stati anche richiamati tutti gli scuolabus che si trovavano già in strada al momento dell’allerta, poco dopo le sette del mattino ora locale, mentre i ragazzi che erano già a scuola sono stati controllati fino all’arrivo dei genitori, ai quali è stato chiesto di venire con i documenti. Il soprintendente scolastico di Los Angeles Ramon Cortines ha spiegato che la minaccia che ha fatto scattare l’allarme bomba riguardava “zainetti o altri pacchi o oggetti” lasciati in alcuni campus che eventualmente avrebbero potuto contenere esplosivi, e ha aggiunto: “Riceviamo di continuo minacce, ma questa è particolare”.
Cortines ha spiegato inoltre che la minaccia non è arrivata “a una o due scuole”, ma a “molte” di loro ed era rivolta anche agli studenti in generale, mentre la chiusura delle scuole sarebbe apparsa necessaria per evitare “ciò che è successo di recente e nel passato“, in riferimento, forse, all’attacco di matrice jahidista avvenuto il 2 dicembre scorso in un centro per disabili di San Bernardino, a un centinaio di chilometri da Los Angeles, nel quale hanno perso la vita 14 persone. L’allarme sarebbe scattato dopo che alcuni membri del consiglio del distretto scolastico di Los Angeles hanno ricevuto una mail con un indirizzo Ip di Francoforte, in Germania. Intanto alcuni funzionari di New York hanno riferito di aver ricevuto la stessa minaccia, ma di averla considerata “uno scherzo“, e il sindaco Willy De Blasio e il capo della polizia newyorchese William Bratton hanno definito quella delle autorità di Los Angeles “una reazione esagerata, estremamente esagerata“.
Anche il dipartimento di polizia della città californiana ha parlato di “eccesso di precauzione“, mentre la Commissione Intelligence della Camera, in base ad una prima valutazione, ha detto che si tratterebbe di una “bufala”, e in seguito lo stesso sindaco di Los Angeles Eric Garcetti, citando l’FBI, ha parlato di “bufala”. Sono stati comunque perquisiti i 1531 edifici scolastici del distretto di Los Angeles, il secondo per grandezza degli Stati Uniti, ma non è stato trovato nulla di anomalo, pertanto oggi le scuole riapriranno regolarmente. Secondo quanto riportato da “Repubblica”, il deputato democratico Brad Sherman ha raccontato di aver visto l’e-mail, il cui autore si dice “musulmano devoto” e spiega di esser stato vittima di bullismo quando frequentava una scuola superiore di Los Angeles, e, per vendicarsi, sarebbe perciò tornato con “32 amici jihadisti” intenzionati ad assaltare le scuole con fucili, bombe e gas nervino.
Il portavoce della Casa Bianca Josh Earnest ha fatto sapere che il presidente degli Stati Uniti Barack Obama “è stato informato della decisione presa dalle autorità locali“, che hanno optato per la chiusura delle scuole dopo aver “avuto conversazioni con le agenzie federali e l’FBI” sulla minaccia terroristica, aggiungendo però che non saranno commentate le decisioni prese dalle autorità di Los Angeles e New York. Intanto, però, l’allarme è scattato anche in Nord Carolina, dove è stata messa in “lockdown” la Glendale Kenly Elementary School, nella contea di Johnston, e la polizia è alla caccia di tre sospetti, e in Ohio, dove è stata evacuata la Beavercreek High School per un altro allarme bomba, ma non si capisce se le minacce siano vere o se si tratti di un effetto psicosi.