Ancora una volta Facebook utilizzato per adescare minori a scopo sessuale. Protagonista di questa vicenda è Gianluca Mascherpa, 49 anni, originario di Lecce ma residente nel milanese e allenatore di volley. L’uomo aveva creato su Facebook un falso profilo facendosi chiamare Simone ed era solito accompagnare il suo falso nome con aggettivi quali “fankazzista” o “skizzato” per adeguarsi al gergo prettamente giovanile. Sul famoso social network l’uomo adescava ragazzine di età compresa tra gli 11 e i 15 anni e aveva rapporti sessuali virtuali con loro, sebbene lui si nascondesse dietro la scusa della webcam rotta. Inoltre, Mascherpa negli ultimi mesi aveva allenato anche diverse squadre di pallavolo femminile a Trezzano sul Naviglio.
Secondo le ricostruzioni dei Carabinieri, negli ultimi tempi aveva l’uomo contattato e avuto rapporti via Internet con una dozzina di adolescenti di diverse regioni. Tra queste minorenni non ci sarebbero però le
ovani ragazze allenate a Trezzano. Tuttavia, però, a queste ultime, sembra che fossero stati inviati dei messaggi ambigui e dalla segnalazione di questi ultimi al presidente della società sportiva sarebbero scattate dallo scorso mese di gennaio le indagini che hanno poi condotto all’arresto dell’uomo. Gianpaolo Santini, presidente della società sportiva, ha dichiarato: “Da noi ha allenato le ragazze tra i 17 e i 25 anni per circa un mese. A un certo punto ho iniziato a ricevere degli avvertimenti da parte di colleghi dell’ ambiente, che mi dicevano di stare attento a questo allenatore. Ma nessuno voleva spiegarmi il motivo. Mi è bastato fare una veloce ricerca su Internet per scoprire i precedenti che aveva”.
La vicenda ha rivelato anche della gravi carenze da un punto di vista burocratico. I carabinieri, per mezzo di una consultazione semplice delle banche dati criminali, hanno scoperto che l’uomo era stato scarcerato il 9 aprile del 2010, dopo aver scontato una pena per reati sessuali con vittime minorenni. Nel 1998 era stato arrestato dal commissariato di Massa Carrara per aver avuto rapporti con ragazzine, costrette dai genitori a prostituirsi. Ancora arresti nel 2001 e nel 2005. L’ultima scarcerazione era stata subordinata alla frequentazione di un centro di recupero psicologico. Cosa fatta alquanto raramente, giacché l’uomo usò spesso la scusa dell’anziana madre malata. Oltre poi all’interdizione dai pubblici uffici, all’uomo era stato anche imposto di non poter svolgere ruoli lavorativi aventi a che fare con l’istruzione nei riguardi dei minorenni. Ma la cosa paradossale è che sembra non esista un efficace organo che permetta agli organi giudiziari di diffondere la misura preventiva alle federazioni sportive in modo che possano tutelarsi.