E’ morto questa mattina nella sua casa di Bologna il maestro Claudio Abbado. Direttore d’orchestra, nominato senatore a vita lo scorso 30 agosto, Abbado aveva 80 anni ed era da tempo malato, al punto da dover cancellare da dopo l’estate tutti gli impegni pubblici. A dicembre aveva deciso di devolvere il suo stipendio da senatore alla scuola di Musica di Fiesole per la realizzazione di borse di studio. Negli ultimi anni si era più volte scagliato contro i tagli alla cultura, e la sua nomina, come quella degli altri senatori a vita scelti insieme a lui, aveva suscitato le critiche del centrodestra. Nato il 26 giugno 1933 a Milano, figlio di un insegnante di violino, si era diplomato nel 1955 in pianoforte e direzione d’orchestra presso il Conservatorio di Milano. Già nel 1958 conquistò il primo posto al concorso Koussevitsky a Tanglewood, nel Massachusetts, riuscendo così a debuttare negli Stati Uniti con la New York Philarmonic.
Nel 1963 vinse il premio Mitroupolus della New York Philarmonic e venne invitato da Herbert Von Karajan a dirigere i Wiener Philharmoniker al Festival di Salisburgo. Nel 1968 debuttò al Covent Garden di Londra e alla Metropolitan Opera House di New York. E’ del 1960 invece l’esordio alla Scala di Milano, di cui è stato direttore musicale dal 1968 al 1986. In questi anni, assieme al soprintendente Paolo Grassi, mise in atto una vera e propria rivoluzione all’interno del teatro scaligero, ampliandone il repertorio con opere di Berg, Schoenberg e Stravinsky e con commissioni di nuove opere. Nel 1987 fu nominato General musik direktor di Vienna, dove nel 1988 fondò il Festival Wien Modern, rassegna sulla musica e l’arte contemporanea.
Nel 1989, invece, venne eletto dai componenti della Berliner Philharmoniker direttore principale della celebre orchestra tedesca, considerata la migliore del mondo: fu il primo direttore non tedesco ad essere eletto direttamente dagli orchestrali. Sostenne sempre i giovani musicisti: nel 1986 fondò a tale scopo la Mahler Jugendorchestra, nel 2003 l’Orchestra del Festival di Lucerna e nel 2004 l’Orchestra Mozart di Bologna, della quale era direttore artistico. Nel suo repertorio sconfinato figuravano in particolare i compositori dell’ultimo romanticismo, ma anche le avanguardie del Novecento e i musicisti contemporanei. Diversi i messaggi di cordoglio.
Il maestro Riccardo Muti si è detto “profondamente addolorato per la perdita di un grande musicista che per molti decenni ha segnato la storia della direzione d’orchestra e dell’interpretazione musicale nelle istituzioni internazionali”. Per il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, la morte di Abbado “è motivo di forte commozione e dolore per me personalmente e di profondo cordoglio per l’Italia e per la cultura”. Messaggi di cordoglio sono giunti anche dal premier Enrico Letta e dal vicepremier Angelino Alfano, mentre il sindaco di Milano Giuliano Pisapia, che è anche presidente del teatro La Scala, ha reso noto che chiederà al soprintendente Stephane Lissner di organizzare un concerto ed altre iniziative in ricordo di Abbado.