Ci sarebbe un accordo fra Damasco e la Lega Araba per dare fine a questo scempio che si sta svolgendo in Siria e che vede i cannoni dell’esercito puntato contro i suoi stessi cittadini per via delle contestazioni democratiche contro il dittatore Bashar Assad. Dopo sette mesi di violenze e tremila morti (secondo fonti Onu) anche oggi è stato sparso del sangue. Dopo una giornata di silenzio la tv di stato ha annunciato che è stato raggiunto un accordo, i cui dettagli verranno resi noti nel pomeriggio di oggi presso Il Cairo, dove avverrà una riunione straordinaria della Lega Araba per discutere le nuove decisioni sullo stato siriano.
Secondo il capo della diplomazia algerina, Mourad Medelsi, ci sarebbe stata una sostanziale intesa nella commissione ministeriale della Lega Araba (composta dai capi della diplomazia di Qatar, Egitto, Oman e Sudan) raggiunta dopo l’incontro delle rispettive diplomazie a Doha, in Qatar. L’incontro non sembrava aver avuto buoni auspici, vista l’uccisione di 17 civili filo-governativi ed il conseguente bombardamento di Homs, ma fortunatamente l’accordo sarebbe stato raggiunto comunque.
Il piano prevederebbe il ritiro dell’esercito dalle strade delle città del paese, la liberazione di tutti i prigionieri politici arrestati a partire dal febbraio scorso e l’arrivo in Siria degli osservatori della Lega Araba, ma anche l’avvio di un tavolo di discussione fra i ribelli ed i rappresentanti di Bashar Assad nella sede neutrale de Il Cairo.
Risultati eccezionali secondo il Qatar, che sottolinea come la Lega Araba sia riuscita con la diplomazia la dove le minacce di attacchi armati dell’occidente aveva provocato solo reazioni ostili come risposta. Fondamentalmente però questo risultato non è poi tanto sostanziale come sostiene il Qatar, infatti ci vorrà molto tempo prima di capire se il dialogo fra il governo siriano e gli oppositori sia propositivo, mentre Assad potrà guadagnare subito tempo per schedare i suoi nemici e quindi poi eliminarli con calma quando eventualmente non gli faccia più comodo continuare a discutere.