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Un batterio muta nella stazione spaziale: mai visto sulla Terra

Un batterio muta nella stazione spaziale: mai visto sulla Terra

Quando i batteri iniziano a mutare nello spazio è meglio credere che sia motivo di preoccupazione, soprattutto se sei un astronauta che convive con essi. Negli ultimi 75 anni l’umanità ha inviato migliaia di cose nello spazio, siano essi razzi, satelliti, moscerini della frutta o qualsiasi altra cosa. Con tutte queste cose che sfrecciano fuori dalla nostra atmosfera non pensi mai veramente ai batteri che contengono, e devono esserci molti batteri che abbiamo esportato nello spazio, solo l’anno scorso sono stati lanciati nello spazio 2.644 oggetti.

Sebbene la maggior parte dei batteri sia innocua, a volte può essere pericolosa: un tipo che può causare malattie è l’Enterobacter bugandensis, scoperto sulla Stazione Spaziale Internazionale (ISS) nel 2018. All’epoca erano stati segnalati solo cinque ceppi di batteri che, secondo studi precedenti, erano stati associati a “grave infezione clinica“, ma in seguito a ulteriori indagini sono stati scoperti altri otto ceppi di batteri multiresistenti ai farmaci. Naturalmente, i microbi e i batteri che occupano lo stesso spazio degli astronauti sulla ISS sono vitali per il loro benessere e la loro salute, quindi quando a bordo c’è un batterio pericoloso che inizia a mutare ci sono preoccupazioni.

Nonostante la ISS sia descritta come un “ambiente altamente controllato, caratterizzato da microgravità, maggiori livelli di CO2 e elevata radiazione solare“, questi microrganismi sono comunque riusciti a penetrare. Si ritiene infatti che alcuni microrganismi esposti alla microgravità “possano acquisire resistenza agli antibiotici e maggiore virulenza attraverso mutazioni rapide e trasferimento genico orizzontale“. Si dice che l’Enterobacter bugandensis abbia trovato una “nicchia” nella ISS e si sia distinto dalle sue controparti terrestri. Secondo uno studio pubblicato nel marzo di quest’anno, il batterio è un agente patogeno opportunista. Ciò significa che causerà malattie in una persona solo se sta già combattendo una malattia o se ha un sistema immunitario indebolito per altri motivi. Questo non è raro negli astronauti che sono stati nello spazio per un periodo di tempo prolungato.

Per il bene della salute degli astronauti, è importante che gli scienziati sappiano come i batteri potrebbero mutare quando sono nello spazio, qualcosa che lo studio sperava di scoprire. Per quanto riguarda il modo in cui l’agente patogeno può colpire una persona, lo studio afferma: “Le specie Enterobacter agiscono come agenti patogeni umani opportunisti, causando infezioni nosocomiali con batteriemia, vie respiratorie inferiori, osteomielite, sepsi e infezioni del tratto urinario“. Per quanto riguarda ciò che “guida” i batteri, lo studio prosegue spiegando: “Un’ipotesi centrale nel nostro studio era che la natura singolare dello stress dell’ambiente spaziale, distinto da qualsiasi altro sulla Terra, potrebbe guidare questi adattamenti genomici”. Si spera che i risultatioffrano una finestra sulle dinamiche dell’ecosistema microbico all’interno della ISS” nel tentativo di mitigare i rischi che gli astronauti potrebbero affrontare e associati a potenziali minacce patogene.

 

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