Secondo il 1° Rapporto Federproprietà-Censis, il 70,8% delle famiglie vive in un immobile di proprietà, una fotografia che rivela come per gran parte degli italiani la casa rappresenti il primo e più importante bene rifugio.
Tuttavia, l’acquisto della casa è spesso assoggettato alla richiesta di un mutuo, un prodotto che vincola per un periodo piuttosto lungo e che prevede l’esborso di cifre che possono risultare anche considerevoli. Informarsi correttamente permette di effettuare una scelta consapevole e sostenibile per le proprie finanze.
Mutuo casa: ecco gli aspetti a cui prestare attenzione
Prima di stipulare un mutuo, è bene ricordare che ogni scelta può influenzare significativamente la capacità di rimborso mensile. Proprio per questo è fondamentale porre l’attenzione su alcuni particolari aspetti, i quali, in base al loro valore, possono rendere il rimborso più o meno conveniente.
In via preventiva, risulta particolarmente importante conoscere l’ammontare della rata, al variare dei tassi e dell’importo.
Al giorno d’oggi per disporre di una stima precisa in tempi rapidi è possibile sfruttare appositi servizi online come il “calcola mutuo” messo a disposizione da Facile.it, che permette di valutare l’importo della rata e il totale degli interessi, selezionando le proposte formulate dai più importanti istituti di credito.
Confrontare prodotti diversi consente di valutare accuratamente tutte le voci che finiscono per influenzare la rata. Tra le principali si distingue soprattutto lo spread, un valore fisso, che rappresenta il costo richiesto dall’istituto di credito per concedere il mutuo e che va a sommarsi alla tipologia di tasso prescelta in fase di stipula. Più lo spread è basso, minori saranno gli interessi da restituire alla banca, per questo è necessario valutare attentamente questo valore prima di procedere alla sottoscrizione.
Tra gli altri fattori da valutare c’è anche il TAEG, che permette di stimare convivenza del mutuo tramite un valore che rappresenta le spese complessive per il finanziamento.
Di fondamentale importanza risulta anche considerare la differenza fra mutuo a tasso fisso o a tasso variabile, soprattutto in questo particolare momento storico segnato dai continui rialzi da parte della BCE.
Il mutuo a tasso fisso, nel dettaglio, prevede un tasso composto dalla somma tra spread e Euris o Irs, con una rata che si mantiene costante per tutta la durata del rimborso. In quello variabile, invece, tasso si calcola come somma tra spread ed Euribor, con una rata che può oscillare al variare del tasso.
Il valore dei tassi, naturalmente, influenza l’ammontare della rata, che tuttavia ha sempre un importo che dipende anche da altre variabili.
Rata del mutuo: tutti i fattori che ne determinano il valore
La rata di un mutuo è calcolata applicando un algoritmo piuttosto complesso, che tiene conto di diversi fattori.
Oltre ai tassi di interesse e allo spread, le variabili in gioco sono differenti, a cominciare da quelle che hanno un impatto più significativo sull’importo, come la cifra richiesta, il numero complessivo delle rate e la durata del rimborso.
In particolare, il periodo di ammortamento di un mutuo in genere va da un minimo di 5 anni fino a un massimo di 40 anni; tempistiche più lunghe permettono di beneficiare di una rata dall’importo più sostenibile, tuttavia, è bene ricordare che, all’aumentare dei tempi di rimborso, cresce anche l’ammontare degli interessi da restituire.
La rata è inoltre più alta per i cosiddetti mutui 100%, cioè quelle richieste di finanziamento finalizzate a coprire l’intero valore dell’immobile, per le quali in genere le banche richiedono ulteriori garanzie, ed è più bassa con un mutuo prima casa giovani, un’agevolazione che lo Stato riserva ai sottoscrittori di età inferiore ai 36 anni con ISEE non superiore a 40 mila euro.
In ogni caso, la rata non può superare il 30-35% del reddito mensile dei richiedenti, un vincolo che tutela il sottoscrittore da eventuali sovra indebitamenti e che può decadere in presenza di un garante.