Dopo l‘insuccesso alle elezioni europee, il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo ha incontrato giovedì a Bruxelles Nigel Farage, leader del partito ultranazionalista inglese Ukip, per sondare su una possibile alleanza, e ieri ha rilasciato in proposito un’intervista al “Daily Telegraph”, e ha pubblicato sul suo blog lo statuto dell‘EFD, il gruppo in cui i “grillinì” siederebbero in Europa se si alleassero con questo partito, e i punti programmatici dell’Ukip. Grillo ha spiegato al quotidiano inglese che Farage non è razzista e “ha senso dello humour e dell’ironia“, e che vi sono punti in comune tra il suo partito e il M5S: “Farage non è come viene descritto, così come io non sono il fascista e il nazista descritto dai giornali italiani. Vuole controllare i flussi migratori in Europa così come lo vogliamo noi”.
A riprova del fatto che non sarebbe giusto dare del razzista al politico inglese, il leader del M5S ha ricordato che egli non ha voluto allearsi con la Lega Nord. Grillo ha comunque precisato che ancora non vi è un accordo con l’Ukip: “L’incontro è servito per conoscerlo” ha detto. L’ex comico ha poi aggiunto che dovranno essere comunque i sostenitori del Movimento a pronunciarsi sul blog sugli eventuali punti in comune con il partito inglese: “Non cambieremo il nostro programma, non cambieremo le nostre idee, ma se parliamo di concetti come quello della democrazia diretta, allora abbiamo qualcosa in comune”.
Sul suo blog, invece, l’ex comico ha pubblicato una lunga nota scritta dall’ufficio stampa di Farage, in cui si spiega innanzitutto che “il gruppo EFD permette alle delegazioni nazionali di votare come ritengono opportuno“, e si sottolinea poi che “Ukip è un’organizzazione democratica e non una dittatura. Nessuna forma di razzismo, sessismo o xenofobia è tollerata. Nessuno che sia mai stato membro di un partito di estrema destra può unirsi a Ukip”. L’Ukip, prosegue la nota, “è contro la guerra” e si oppone “alla dominazione tedesca e al controllo della Troika”. Un altro dei punti controversi riguarda il passato professionale del leader inglese, e, al riguardo, la nota precisa: “Farage ha lavorato come broker al London Metal Exchange, non è mai stato un banchiere e non ha nulla a che fare con le banche o servizi finanziari”.
Tra gli stessi esponenti del Movimento 5 Stelle, del resto, si erano levate alcune voci critiche su una possibile alleanza con l‘Ukip, come quella di Giulia Sarti, che aveva dichiarato: “Qualcuno dice che dovrei stare zitta ma non posso”, o del capogruppo alla Camera Giuseppe Brescia, per il quale “è un partito xenofobo, il nostro no”. Per il vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, invece, si è trattato semplicemente di “una consultazione con uno dei principali attori della politica europea che è Farage“, e l’alleanza è solo “una mossa tattica” per fare “massa critica”.