Sono 31 le vittime accertate del virus influenzale H7N9. I decessi sono stati registrati tutti dalla fine dello scorso mese di marzo. Ciò che però maggiormente sembra preoccupare gli scienziati cinesi è la capacità del virus di trasmettersi fra mammiferi. Tale virus, infatti, riuscirebbe a replicarsi con facilità nelle vie respiratorie salvo poi scendere in profondità finendo per aggravarne i sintomi.
Gli esperimenti fatti sui furetti suggeriscono che l’H7N9 si trasmetta con facilità mediante il contatto diretto, più difficilmente con l’aria invece. Una squadra di 30 ricercatori delle università di Shantou e di Hong Kong che hanno lavorato a stretto contatto con il centro epidemiologico di Pechino, ha stabilito che: “In presenza delle giuste condizioni, la trasmissione tra esseri umani può essere possibile”.
I risultati dello studio, pubblicati sull’autorevole rivista scientifica Science, hanno messo in rilievo che H7N9 è un virus emergente originatosi da diversi incroci di virus influenzali che hanno colpito diverse specie di uccelli e pollame, soprattutto in Asia meridionale. Attualmente, i casi registrati di contagio sono 125 e, a conferma di quanto sopra esposto, più di 3/4 dei contagiati hanno avuto un contatto diretto con il pollame infetto.
I restanti casi, invece, sarebbero stati originati da focolai indipendenti, facendo propendere per la tesi che il virus H7N9, sebbene in maniera limitata, abbia comunque la capacità di diffondersi da persona a persona. Gli scienziati sono comunque preoccupati dal momento che il virus avrebbe già subito diverse mutazioni genetiche e sarebbe capace di replicarsi fra i mammiferi, esseri umani compresi.
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