La controversa legge sulle nozze gay e sull‘adozione di bambini da parte di coppie dello stesso sesso è stata definitivamente approvata dall’Assemblea nazionale francese con 331 voti favorevoli e 225 contrari, come comunicato dallo stesso presidente, Claude Bartolone.
Il provvedimento non è stato certamente adottato in un clima sereno: tra fischi e applausi, alcuni oppositori, riuniti nella tribuna del pubblico, hanno protestato così vivacemente da essere espulsi. Il partito di destra, inoltre, ha immediatamente fatto sapere che presenterà ricorso al Consiglio costituzionale prima che il Presidente Francois Hollande proceda alla promulgazione della legge.
“Il sì francese – ha commentato il presidente di Arcigay, Flavio Romani – che stabilisce che gli affetti di gay e lesbiche hanno lo stesso valore di quelli eterosessuali e rivoluziona profondamente l’istituto del matrimonio è la vittoria di chi crede che una società migliore è possibile. Il matrimonio fra persone dello stesso sesso è il trionfo della giustizia sociale e di coloro che si riconoscono nella democrazia, nella tolleranza e nell’uguaglianza. Ora tocca all’Italia offrire alle persone gay e lesbiche, che sono i nostri vicini, i nostri colleghi, i nostri amici e familiari quei diritti umani che da anni sono loro tenacemente negati. La classe politica italiana, ha il dovere civile e morale, ammesso che un barlume di morale ce l’abbia, di dare delle risposte a tutte quelle persone, e parliamo di milioni, che per anni sono state umiliate, offese, denigrate, escluse dai diritti, e la cui libertà è stata ferocemente repressa”.
La notizia è stata accolta con grande gioia da tutte le associazioni degli omosessuali presenti in Italia: il presidente di Gaynet, Franco Grillini, in particolare, ha sottolineato che “la Francia è il secondo grande Paese a maggioranza cattolica” a votare una legge a favore delle coppie dello stesso sesso; il portavoce del Gay center, Fabrizio Marrazzo, invita inoltre il futuro Governo ad “agire subito”, mettendo in agenda una legge che tuteli i diritti degli omosessuali in materia. L’Italia potrebbe quindi allinearsi alla maggior parte degli altri Paesi europei.