Si è giunti alla fine ad un‘intesa in extremis al vertice Ecofin di Bruxelles che dovrà poi essere formalizzata nell’accordo di martedì sullo stanziamento dei 670 milioni di euro per i terremotati dell’Emilia Romagna, dopo che Germania, Olanda, Finlandia, Svezia e Gran Bretagna si erano opposte. Tutti i 27 paesi membri avevano comunque riconosciuto che l’Italia ha diritto ai finanziamenti del fondo di solidarietà Ue e nei giorni scorsi avevano approvato formalmente la decisione. I cinque paesi membri si sono opposti anche ad un secondo bilancio rettificativo, sempre per il 2012, con il quale viene chiesto di finanziare gli otto miliardi di euro mancanti per i programmi dei fondi di coesione e i novanta miliardi necessari per il programma Erasmus di scambio degli studenti dei paesi membri.
Il commissario Ue al bilancio Janusz Lewandowski ha commentato: “Ora sono arrivate le bollette da pagare: che cosa dovrei farne, ignorarle e buttarle nel cestino nel cestino della spazzatura?” Riguardo all’intesa di massima raggiunta sui fondi per il terremoto in Emilia, il commissario ha invece affermato: “Abbiamo fatto quanto necessario per rispondere all’obbligo morale che abbiamo nei confronti dell’Italia e di chi ha subito un terremoto”. L’ambasciatore Ferdinando Nelli Feroci, che rappresenta l’Italia nella trattativa che riparte martedì 13 novembre, si era detto comunque “ottimista di raggiungere stanotte un accordo sullo stanziamento di 670 milioni di fondi per le popolazioni colpite dal terremoto in Emilia-Romagna”.
Il 12 e 23 novembre intanto il consulente della commissione antimafia Riccardo Guido sarà a Bologna per alcune audizioni in prefettura. Lì discuterà del tema delle infiltrazioni della criminalità organizzata in generale e nel post terremoto con il prefetto Angelo Tranfaglia, con il capo centro della Dia di Bologna, il maggiore dei carabinieri Giuseppe Vecchia e altri esponenti del comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica. Sul terremoto e sulla ricostruzione sarà inoltre chiamato a riferire il governatore dell’Emilia Romagna Vasco Errani e i prefetti di Modena, Ferrara e Reggio Emilia. Le audizioni bolognesi fanno seguito ad altre che avevano interessato Veneto, Piemonte, Liguria e Toscana, i cui rappresentanti erano stati sentiti negli scorsi giorni a Roma.