Beppe Grillo torna a strigliare gli attivisti del suo movimento “rei” di andare in televisione. Così, se ieri sera Federica Salsi, consigliere comunale di Bologna del movimento cinque stelle, era stata ospite della tramissione “Ballarò” su Raitre, oggi il comico genovese ha scritto un post sul suo blog dal titolo “Il talk show ti uccide, digli di smettere”. Nel post non si fa esplicitamente il nome della Salsi, ma si capisce che si fa riferimento anche a lei, che peraltro appartiene all’area interna cosiddetta “democratica” che fa capo ai “dissidenti” Giovanni Favia e Federico Pizzarotti.
Il comico inizia il suo post utilizzando una metafora sessuale:
“Il punto G, quello che ti dà l’orgasmo nei salotti dei talk show. L’atteso quarto d’ora di celebrità di Andy Warhol. A casa gli amici, i parenti applaudono commossi nel condividere l’emozione di un’effimera celebrità, sorridenti, beati della tua giusta e finalmente raggiunta visibilità”.
Grillo inoltre paragona gli ospiti televisivi a degli animali intrappolati “in una gabbia da circo”.
Per il comico genovese, andare in televisione, aspettando che il conduttore ti dia la parola, può essere controproducente per un movimento che ha sempre fatto di Internet il suo strumento principale, e gli altri attivisti potrebbero non apprezzare: “Attoniti, gli attivisti, vedono i voti guadagnati con fatica nei banchetti dei fine settimana volare nel vento, fluire in un secchio bucato” scrive ancora il leader del M5s. Neanche i risultati dello share fanno cambiare idea a Grillo: ieri Ballarò ha avuto una percentuale di ascolto del 17, 56%, pari 4.420.000 spettatori. Non è la prima volta che Grillo attacca la televisione, e negli ultimi mesi ha più volte rimproverato i suoi attivisti che avevano partecipato a trasmissioni televisive.
Nel codice di comportamento per eventuali parlamentari del m5s, il comico genovese ha quindi inserito il divieto di partecipazione ai talk show. Per ora l’ultima chiamata in causa, Federica Salsi, tace. Consigliere comunale a Bologna, è ritenuta un’attivista storica, presente ad assemblee ed iniziative già dalle origini del Movimento cinque stelle bolognese, ed è stata anche una possibile candidata sindaco per il Movimento alla caduta del sindaco Delbono nell’inverno 2010. A marzo, dopo l’espulsione di Tavolazzi, si disse “senza se e senza ma” con Grillo, ma a settembre, quando emerse il caso Favia, rimase a fianco di quest’ultimo, ammettendo l’esistenza di “un reale problema di democrazia interna“.