Il Governo socialista del presidente della Francia Francois Hollande ha presentato aumenti delle tasse decisamente taglienti per le imprese e per i ricchi. La legge di bilancio del 2013 è , infatti, finalizzata a dimostrare che la Francia ha il rigore fiscale necessario per restare al centro dell’euro-zona. Il pacchetto prevede il recupero di 30 miliardi di euro per le casse pubbliche con l’obiettivo di ridurre il deficit al 3,0% della produzione nazionale, il prossimo anno, rispetto al 4,5% di quest’anno.
Difficile stringere la cinghia in Francia, ma con una disoccupazione record e una raffica di dati che indicano la stagnazione economica, si teme il target di deficit faccia scivolare la Nazione, essendo inferiore al modesto 0,8% del tasso di crescita economica che era previsto. Il primo ministro Jean-Marc Ayrault ha detto che l’obiettivo di crescita dello 0,8% è “realistico e ambizioso. Si tratta di un bilancio che mira a riportare la fiducia e a spezzare questa spirale di debito che diventa sempre più grande.”
Con un debito pubblico che segna il record dal dopoguerra, il bilancio è di vitale importanza per la credibilità della Francia non solo tra gli euro partner della zona, ma anche nei mercati che per ora le consentono di prendere in prestito al record di bassi rendimenti intorno al 2%. Dei totali 30 miliardi di euro che si prevede di risparmiare, circa 20 miliardi verranno da aumenti delle imposte sulle famiglie e sulle imprese, con l’aumento delle tasse già approvato quest’anno per contribuire con circa 4 miliardi di euro di ricavi nel 2013. Il congelamento della spesa contribuirà intorno ai 10 miliardi di euro.
Per lo sgomento di imprenditori che temono un esodo di talenti, il governo ha confermato a titolo temporaneo un’aliquota del 75% per i redditi oltre un milione di euro e un nuovo 45% per i redditi oltre 150.000 euro. Con queste due misure si prevede di portare circa mezzo miliardo di euro. Aliquote fiscali più elevate su dividendi e altri investimenti, oltre a tagli per le agevolazioni fiscali esistenti, porteranno altri miliardi in più. I lavoratori, invece, saranno colpiti con diverse misure tra cui un taglio della quantità di interesse sul prestito, che è deducibile dalle tasse, e il taglio di un’imposta esistente che inciderà sulle plusvalenze da vendita.
Quattro mesi dopo aver sconfitto Nicolas Sarkozy, Hollande ha indici di gradimento che sono già in caduta libera, in quanto molti francesi sentono di dover fare i conti con il rallentamento dell’economia e la disoccupazione crescente. Il ministro delle Finanze Pierre Moscovici ha difeso l’obiettivo di crescita del prossimo anno alla radio francese. Ma, mettendo in evidenza la scommessa sulla crescita alla base dell’intero bilancio, ha aggiunto che è realizzabile “se l’Europa si stabilizza”.
Nonostante un aumento dei salari, i consumatori – tradizionalmente il motore di crescita della Francia – hanno aumentato il loro risparmio al 16,4% del reddito dal 16,0% dell’anno prima. In un’altra battuta d’arresto, altri dati hanno mostrato che la spesa dei consumatori è scesa dello 0,8 dallo scorso mese di agosto.