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Alcoa, operai bloccano traghetto diretto in Sardegna

Alcoa, operai bloccano traghetto diretto in Sardegna

Circa 350 operai dell’Alcoa hanno occupato pacificamente, questa mattina – dopo che i passeggeri erano scesi dall’imbarcazione – la nave TirreniaSharden” all’attracco nel porto dell’Isola Bianca ad Olbia, fino alle 9:00 circa. Le proteste non sono, finora, servite ad interrompere la chiusura della fabbrica di alluminio di Portovesme (Sulcis) così, dopo 2 ore di blocco, i lavoratori hanno interrotto l’occupazione della nave e sono saliti su 6 pullman, che li condurranno a Portovesme, dove continueranno la protesta.

Mentre erano sul traghetto, i protestanti hanno ricevuto un pasto caldo a cura della Tirrenia ed hanno potuto mostrare i loro striscioni – “Il Sulcis non si tocca“, “Alcoa usa e getta“, solo per citarne alcuni – e scambiare un loro casco da lavoro con Antonio Martino, comandante della nave che ha dato loro un elmetto blu della compagnia di navigazione.

La rabbia dei lavoratori è più forte della rassegnazione. Siamo stanchi e delusi, ma decisi a usare tutti i giorni che ci restano prima della programmata fermata della fabbrica di Portovesme per accelerare la risoluzione del problema. Vogliamo evitare che l’impianto si fermi. È vero, l’azienda ha dichiarato che rallenterà le procedure di fermata, spegnendo fra le 5 e le 6 celle elettrolitiche al giorno, ma da qui al prossimo 1 novembre l’impianto sarà stabilmente fermo. Ci sono ancora 270 celle in attività, quindi abbiamo ancora una cinquantina di giorni, considerato che le procedure proseguono anche il sabato e la domenica. Dobbiamo utilizzare questo tempo al meglio, per evitare la fermata“.

Queste le parole di Rino Barca della FIM CISL. Scesi dalla nave, i lavoratori hanno anche ringraziato la Tirrenia: “Ci è stata vicina e vogliamo ringraziarli“, ha dichiarato Luciano Fenu, della RSU Alcoa.

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