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No TAV, ancora scontri fra la polizia e i manifestanti

No TAV, ancora scontri fra la polizia e i manifestanti

Notte di violenti scontri presso il cantiere della linea TAV a Chiomonte. Il nuovo attacco da parte di alcune centinaia di manifestanti contrari alla prosecuzione dei lavori è avvenuto intorno alle 22.00 di ieri, la maggior parte dei quali provenienti dal vicino campeggio No TAV di Gravella. Al corteo si è aggiunto poi un gruppo compatto di circa 60 individui vestiti di nero, quasi tutti dal volto coperto, dotati di maschere antigas e scudi di protezione in lamiera o di plexiglas.

L’obiettivo dei contestatori era fermare gli operai del cantiere che stavano ripristinando la torre faro danneggiata nei precedenti tafferugli. Le reti di protezione, assaltate con grosse cesoie, hanno resistito anche questa volta. Le forze dell’ordine hanno dovuto impiegare gli idranti e lacrimogeni per tenere lontani gli assalitori dagli operai e disperdere la folla, provvedendo poi a rafforzare le protezioni.

 

Durante il contatto, in cui i manifestanti NO TAV sono ricorsi a lanci di pietre e bombe carta, sono rimasti feriti un agente della Polizia stradale e il capo della Digos di Torino, Giuseppe Petronzi, colpito agli arti inferiori da un ordigno, che gli ha bruciato gli indumenti e provocato leggere ustioni . L’uomo si trova attualmente all’ospedale per accertamenti.

Secondo  il parlamentare Pd Stefano Esposito, attivo sostenitore del TAV, si tratta di una situazione “non più tollerabile”.

Anche il governatore del Piemonte, Roberto Cota, come il collega Esposito, ha subito manifestato la sua solidarietà agli agenti colpiti, dichiarando: “La Tav è un pretesto per criminali che vogliono strumentalizzare questa situazione andando a manifestare in Val Susa per motivi che non hanno nulla a che fare con la Torino-Lione. Una situazione che bisogna smascherare”.

Nei giorni scorsi tuttavia il governo francese, sulla scorta delle conclusioni della Corte dei Conti che aveva analizzato i dati riguardanti i progetti della linea ad alta velocità, aveva annunciato la revisione di alcuni di essi e la dismissione di altri, ritenuti troppo costosi e poco utili. Fra i tratti di linea da riconsiderare figura anche quello della Torino-Lione, così duramente osteggiato da alcuni italiani.

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