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Formigoni, il Consiglio boccia la sfiducia

Formigoni, il Consiglio boccia la sfiducia

Il Consiglio regionale della Lombardia ha respinto la mozione di sfiducia al presidente della regione Roberto Formigoni, presentata da Idv, PD e Sel. Le opposizioni di centro-sinistra intendevano sfiduciare il governatore per ottenere le elezioni anticipate a causa delle inchieste giudiziarie che hanno coinvolto il palazzo in questi mesi. Al momento risultano indagati infatti ben 10 consiglieri su 80, di cui 4 membri dell’ufficio di presidenza: Boni, Penati, Nicoli Cristiani e Ponzoni, cui vanno aggiunti i nomi di, Monica Rizzi, Nicole Minetti, Giammario, Rinaldin, Belotti e Romano La Russa, assessore alla sicurezza e fratello dell’ex ministro Ignazio La Russa. I capi d’imputazione sono vari e diversi, dalla corruzione al dossieraggio, fino a quelli più singolari di tifo violento e favoreggiamento alla prostituzione; differente è anche la provenienza politica degli indagati, che appartengono per lo più al Pdl, ma anche al PD e alla Lega.


Ad esprimersi contro la mozione sono stati in 49, mentre a favore sono stati solo in 28. Un risultato annunciato dunque, poiché rispecchia i rapporti di forza preesistenti, nonostante le dichiarazioni di Matteo Salvini (Lega Nord) alla vigilia della votazione, che aveva invitato Formigoni a dimettersi da commissario per l’Expo 2015. In Aula, tuttavia, il Carroccio ha riconfermato il sostegno al governatore, il quale, una volta incassata la fiducia, ha potuto assicurare di voler andare avanti fino al 2015, rinnovando l’impegno di stare a fianco dei Comuni “per il superamento del patto di stabilità”.
Il segretario lombardo del Pd, Maurizio Martina, ha così commentato l’accaduto: ”Lega e Pdl si inorgogliscono per una vittoria di Pirro basata unicamente sugli scontati rapporti di forza: è stupefacente la rimozione dei problemi dell’amministrazione regionale da parte degli esponenti della maggioranza. Formigoni e i suoi hanno deciso di tirare a campare”.
Anche il PD, tuttavia, ha suscitato aspre polemiche da parte dell’opinione pubblica, a causa del capogruppo Luca Gaffuri, primo firmatario della mozione, il quale non era presente al dibattito in quanto in vacanza al mare con la famiglia. Polemiche alle quali Formigoni, cui vengono politicamente contestate le vacanze col faccendiere Pierangelo Daccò, ha preferito non dare seguito.

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