Era uno dei cantanti di musica leggera più famosi dell’ex Unione Sovietica, premiato più volte come “Artista dell’anno“. Tuttavia, divenne popolare a livello internazionale con una canzone nella quale in realtà non diceva proprio nulla. Parliamo di Eduard Khil, morto all’età di 77 anni, divenuto celebre via web grazie ad una sua esibizione del 1976 in cui canta, pronunciando soltanto vocalizzi e ripetendo spesso “trololo”.
In realtà originariamente il pezzo parlava di un cowboy a cavallo che ritornava a casa dopo un lungo peregrinar. Il titolo originario del brano era infatti I’m very glad because I’m finally returning back home, Trololo.Ma il testo venne censurato, in quanto venne giudicato troppo “americano”. Probabilmente nessuno avrebbe immaginato che la sua trololo sarebbe diventata, in epoca post comunista, un vero e proprio successo planetaria dalla carica liberatoria e dalla profonda ironia, nell’anno del passaggio da Jurij Vladimirovič Andropov a Konstantin Ustinovič Černenko.
Correva l’anno 1984. L’aggiunta poi della magistrale interpretazione e della voce baritonale ne hanno fatto un re del dileggio che ha sfidato il tempo e superato ogni censura di derisione del potere. Riscoperto grazie alle magie del web, ecco la celebre trololo: