Le ultime rilevazioni parlano chiaro, in Italia sono in aumento gli autoveicoli che circolano senza contrassegno assicurativo o contraffatto tendenza che negli ultimi anni è aumentata del 50%: solo nel 2011 gli agenti del servizio radiomobile specializzato nel controllo assicurativo hanno sequestrato 271 veicoli senza contrassegno, di cui 104 con polizze false. Il fenomeno è molto più esteso, stando ai controlli effettuati, si stima che il 15-20% delle vetture in circolazione utilizzino contrassegni illegali, mentre sono tre milioni e mezzo i veicoli in Italia senza assicurazione.
I dati Isvap (Istituto per la vigilanza sulle assicurazioni private e di interesse collettivo), riportano che il 7% di auto e moto immatricolate non sono in regola. Da controlli risulta poi che circa un quarto dei veicoli non coperti dalla rc auto, ovvero oltre 800mila, viaggiano a Napoli, la causa è da attribuirsi alle tariffe troppo alte applicate agli automobilisti napoletani e alla crisi economica, come conferma Elena Bellizzi del servizio tutela del consumatore dell’Isvap:”Il fondo di garanzia vittime della strada ha pagato nel 2010 oltre 14 mila sinistri provocati da auto non coperte da assicurazione su 3 milioni e 300 mila sinistri pagati in Italia. Il 67% di questi sinistri si sono verificati al sud e il 40% in Campania. Noi ci siamo fatti carico del problema del sud e abbiamo sanzionato alcune compagnie che avevano tariffe sproporzionate, spesso anche più care del valore del mezzo da assicurare”.
Alzata di scudi delle associazioni dei consumatori le quali invocano l’intervento dell’antitrust contro le società assicurative accusate tra le altre cose di discriminazione geografica, tesi deplorata dall’ Ania (associazione nazionale imprese assicuratrici) per voce del suo direttore auto Vittorio Verdone: “Intanto è difficile stabilire quanti veicoli effettivamente non sono assicurati: molti sono fermi e non necessitano di copertura e soprattutto le tariffe dipendono dai parametri di rischio sinistri. Non tutto il sud è uguale, basti pensare che subito dopo Napoli, che ha il parametro più alto, ci sono Prato e Roma. Inoltre sul prezzo della polizza incidono anche le tasse: ad esempio il decreto liberalizzazioni ha dato facoltà alle province di aumentare o ridurre di 3,5 punti percentuali l’imposta”.
C’è da dire poi che ad incrementare il prezzo delle tariffe nel napoletano c’è l’alta percentuale di falsi sinistri, senza contare la mano della camorra autrice di vere e proprie truffe assicurative attraverso compagnie fittizie.