Ennesima tragedia consumatasi all’interno delle mura familiari. A Lecce, un ragazzo è stato ucciso dal proprio genitore che era tornato a casa ubriaco, dopo che quest’ultimo aveva cominciato ad inveire nei confronti della moglie e della figlia.
Il genitore, un uomo di 71 anni, lo ha ucciso quasi sul colpo ferendolo con un coltello da cucina. La vittima si chiamava Giovanni Caretto, 33enne e lavorava in una multisala cinematografica salentina. Stando alle prime ricostruzioni, il padre, sembra sia tornato a casa per l’ennesima volta ubriaco, dalle prime analisi risulta avesse un tasso alcolico nel sangue 3 volte superiore a quello consentito dalle legge. Come era sua abitudine, ha iniziato una violenta lite con la moglie e con la figlia. In quel momento Giovanni non era presente, si trovava nella sua stanza.
Allertato dalle urla delle donne, si è subito precipitato per cercare di riportare la calma tra i suoi familiari. Purtroppo il tentativo non è andato a buon fine, anzi. In evidente stato di ebbrezza, il 71enne, non solo ha respinto i vari tentativi per sedare gli animi del figlio, ma ha addirittura preso un coltello da cucina, ferendo ad un fianco il figlio. Il colpo è stato portato con una violenza tale che il povero giovane è praticamente morto sul colpo. A nulla è servita la telefonata fatta dalla madre del ragazzo ai carabinieri per cercare aiuto.
Infatti, secondo i carabinieri che sono giunti sul posto poco dopo, il 33enne sarebbe morto solo pochi minuti dopo il colpo mortale inferto dal genitore. Della vicenda si stanno occupando i carabinieri di Lecce. Il genitore, che è ovviamente già stata arrestato, ora è in ospedale, dove in attesa di rispondere alle domande degli inquirenti riguardo la dinamica dell’accaduto, ha iniziato delle cure per cercare di curarsi per i suoi evidenti problemi con l’alcol. Nelle prossime ore sarà disposta l’autopsia sul cadavere.
