Secondo gli studi del Centers for Disease Control and Prevention, negli ultimi tre decenni il numero di gemelli negli Stati Uniti è aumentato esponenzialmente. Fatto che probabilmente è dovuto all’incremento smodato e spesso ingiustificato delle cure di fertilità: “gli aumenti sono molto diffusi anche in altri paesi avanzati e riguardano coppie di ogni età negli Stati Uniti” ha spiegato Joyce Martin, epidemiologo del Cdc e coautore dello studio da cui è emerso questo dato.
Nel 2009 sarebbero stati 137.000 i gemelli nati negli Stati Uniti, cioè un bambino ogni trenta ha un gemello. Numero impressionante se si considerati i 68.339 gemelli nati negli anni 80′, con un rapporto di un gemello ogni 53 bambini. Il numero di gemelli su ogni 1000 nati è aumentato in tutti e 50 gli stati americani, addirittura è raddoppiato in Connecticut, Hawaii, Massachusetts, New Jersey e Rhode Island.
“Ci sembrano sembra che tutto ciò sia chiaramente provocato dall’aumento dei trattamenti di fertilità, a cui ricorrono sempre più spesso coppie che hanno tutte le carte in regola per concepire, ma che sono così impazienti da rivolgersi ad un medico se non riescono velocemente ad avere un bambino.” Ma poi Martin ha spiegato anche che “non ho nulla contro i parti gemellari, che anzi considero una doppia gioia per una famiglia che desidera avere un figlio; tuttavia i parti gemellari sono notevolmente più rischiosi, sia per la salute della madre, che per quella dei figli.”
Insomma, i gemelli tendono a nascere più piccoli e deboli e purtroppo hanno una minore probabilità di sopravvivere al primo anno di vita, sebbene sia anche vero che nei paesi avanzati la loro cura è notevolmente agevolata dalle strutture e dalla preparazione dei medici, che permettono comunque a quasi tutti i gemelli di nascere e crescere tranquillamente. Nonostante ciò, secondo Martin, i medici dovrebbero essere più cauti nel prescrivere una cura della fertilità, in quanto dovrebbero privilegiare le scelte che presentano migliori rischi per i propri pazienti.