Tragico epilogo per la giovane Amanda Cummings, 15 anni, morta dopo essere stata investita da un autobus. La ragazza era tormentata da tempo da un gruppo di bulli e, per porre fine a questa triste vicenda, ha preferito spezzare la sua acerba esistenza. Nelle mani stringeva un biglietto d’addio. I testimoni presenti sul posto hanno visto Amanda scagliarsi contro il pullman, due giorni dopo Natale.
La ragazzina era originaria di Staten Island, come hanno riferito fonti della polizia locale di New York. La collisione col mezzo le ha provocato gravi ferite ed è morta dopo sei giorni di agonia.
Sul suo account Facebook aveva annunciato la sua imminente morte con dei messaggi che lasciavano poco spazio allo scherzo. Nei post, infatti, Amanda diceva di “sentirsi depressa”, chiedendosi “Cosa ho fatto per meritarmi questo?“. In un messaggio pubblicato il 1° dicembre, la giovane dice “Andrò ad uccidermi”. Lo zio, Keith Cummings ha dichiarato che, alla base del suicidio della nipote, c’è il bullismo. L’uomo ha detto alla polizia che la la ragazza era continuamente esposta a umiliazioni a scuola, dove veniva continuamente derisa per ciò che indossava e per il telefono che possedeva. L’aggressività verso Amanda è continuata anche quando la ragazza era in fin di vita all’ospedale: sulla bacheca di Facebook, infatti, in molti hanno postato messaggi crudeli e commenti in appropriati nei suoi confronti.
Per cercare di farsi accettare dai compagni di scuola, Amanda si è tinta anche i capelli di nero e ha indossato un piercing alle labbra, per sembrare, appunto, più ‘cool’, per potersi finalmente integrare nel gruppo che l’ha sempre respinta. Amanda avrebbe compiuto 16 anni il prossimo settembre. I funerali della studentessa della studentessa di New DorpHigh School si terranno in questa settimana. Come ha dichiarato sua sorella Dawn, “Era una poetessa eccezionale, una splendida artista“. Al quotidiano Advance, la madre ha dichiarato che la figlia amava tanto divertirsi ed era sempre gentile con tutti coloro che le stavano accanto. La famiglia ha creato anche un blog in memoria della piccola Amanda. Sul sito si legge quanto segue: “Il suo corpicino ha ospitato abbastanza amore per riempire il mondo, sufficiente per la gente, la natura e gli animali. Tutto ciò che avrebbe voluto è che questo amore fosse stato ricambiato”.