Sono davvero esigue le speranze d ritrovare i 49 dispersi dell’equipaggio della piattaforma petrolifera affondata al largo dell’isola di Sakhalin, nell’estremo oriente della Russia. I soccorritori sono riusciti a trarre in salvo 14 superstiti dei 67 membri dell’equipaggio, mentre 4 corpi senza vita sono stati recuperati. Purtroppo le pessime condizioni climatiche ed il mare grosso a causa dei forti venti rendono ormai quasi impossibile sperare che siano ancora vivi (basti considerare che la temperatura in media si aggira intorno ai 17 gradi… sotto lo zero.
La Kolskaya, piattaforma petrolifera appartenente al gruppo Gazflot (a sua volta sotto il controllo del monopolista russo dei carburanti e dell’energia Gazprom), era stata rimorchiata a 200 chilometri al largo dell’isola di Sakhalin, dopo aver subito gravi danni in seguito all’impatto con grossi blocchi di ghiaccio che in questa stagione abitualmente attraversano quelle acque. Durante il trasporto purtroppo la torre della piattaforma si è ribaltata, trascinando con se la piattaforma e gli uomini dell’equipaggio.
Il capo del ministero della protezione civile Taimuraz Kasayev si è impegnato in prima persona nell’organizzazione delle operazioni di soccorso, confermando in una conferenza stampa in mattinata (con ovvia differenza di fuso orario) il bilancio della tragedia. “Secondo le informazioni che abbiamo la Kolskaya è affondata ormai completamente” ha detto poi nel pomeriggio, concludendo tetro “ormai le speranze di trovare altri sopravvissute sono quasi azzerate a causa del freddo estremo e del tempo trascorso“. Secondo gli esperti in simili condizioni è possibile sopravvivere fino a 6 ore, dopo di che si rischia il congelamento.
Per ironia della sorte l’equipaggio stava effettuando le operazioni di evacuazione in elicottero poco prima del crollo della torre, che a quanto pare è stato il risultato della falla provocata dai blocchi di ghiaccio. Le autorità hanno annunciato l’apertura di un’inchiesta, che va specialmente nel senso di accertare eventuali mancanze nell’applicazione di norme di sicurezza.
“Va accertata la causa principale di questa tragedia” ha spiegato il comitato che si occuperà di condurre l’inchiesta. Fortunatamente non ci saranno conseguenze ambientali per fuoriuscite di greggio. Al momento dell’incidente la piattaforma era in una missione esplorativa, pertanto i capienti serbatoi erano completamente vuoti.