Oggi, 20 marzo, si festeggia la Giornata Internazionale della Felicità: istituita nel 2013 dalle Nazioni Unite, è una giornata che vuole celebrare l’importanza della felicità nella vita delle persone in tutto il mondo.
Secondo l’Onu, la felicità può essere perseguita attraverso diversi obiettivi concreti che possano essere legati all’impegno per la realizzazione di obiettivi di sviluppo sostenibile. Porre fine alla povertà, ridurre le disuguaglianze e proteggere il nostro pianeta Terra, sono i tre obiettivi principali proposti nel 2015 dalle Nazioni Unite, ma la giornata intende anche dimostrare che il Prodotto Interno Lordo di per sé non riesce a misurare la salute e il benessere della popolazione di un paese, ma al contrario un approccio alla crescita e allo sviluppo totale e bilanciato diventa la chiave di successo della felicità.
HYGGE IL METODO DANESE DELLA FELICITA’
E come ogni anno viene anche rilasciata la classifica del World Happiness Report, che riporta i paesi più felici del mondo. Al primo posto si colloca la Norvegia, superando la Danimarca a lungo al primo posto per il suo stile di vita Hygge, un modo nuovo di approcciarsi alla vita e di apprezzare le piccole cose all’insegna della condivisione. Islanda e Svizzera rispettivamente al terzo e quarto posto. L’Italia si colloca solo al 48esimo posto per per il secondo anno consecutivo e arriva dopo stati come l’Uzbekistan, la Malesia e il Nicaragua, ma prima della Russia, ma resta anche fra i Paesi con la maggiore diminuzione della felicità tra il 2005 e il 2015. Secondo uno studio condotto in Nuova Zelanda, se la felicità risiede in attività semplici è anche vero che vedrebbe il suo picco dopo i 40 anni mentre l’età compresa fra i 20 e i 30 anni sembra essere la più stressante.
photo credits | thinkstock