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3 novità di Google per aiutarci a ridurre l’uso dello smartphone

3 novità di Google per aiutarci a ridurre l’uso dello smartphone

Ultimamente Google sta lanciando novità nell’ambito del “Digital Wellbeing”, il benessere digitale per aiutare le persone a diminuire l’utilizzo delle nuove tecnologie. In effetti, siamo ormai abituati a ricevere delle notifiche quotidiane da applicazioni di messaggistica o di altro tipo. Ad esempio, ci si ritrova ad usare il cellulare per qualsiasi tipo di svago, per ascoltare musica, guardare video o tentare la fortuna con le versioni mobile di casinò online come Leo Vegas.

usare meglio smartphone

Google ha colto la necessità di molti di cominciare a “disintossicarsi” dalle nuove tecnologie ed è venuta incontro a questa esigenza sviluppando delle risorse apposite per questo, scopriamo le tre più recenti. La prima propone un approccio più deciso e radicale e se presa in considerazione porta a ridurre drasticamente le funzioni eseguibili con uno smartphone, le altre due si limitano invece a segnalare in modo originale agli utenti il tempo trascorso utilizzando il device.

Envelope

Non bisogna immaginarsi nulla di tecnologico, “Envelope” significa “busta” in inglese ed è proprio quello che descrive. In altre parole basta stampare il PDF che si ottiene scaricando l’app, ritagliare la sagoma e chiuderla come viene spiegato. La busta che viene a crearsi ha solo il tastierino numerico disegnato sopra e, inserendo al suo interno lo smartphone, fa sì che non sia visibile lo schermo e tutte le notifiche che siamo soliti ricevere.

Per ora è compatibile solo con il dispositivo Google Pixel 3a e semplifica l’utilizzo del telefono fino al punto da renderlo un dispositivo capace solo di fare o ricevere chiamate.

Cos’ha di particolare questa innovazione così semplice ma che può risultare efficace? La busta ha un solo uso, come viene spiegato nelle istruzioni bisogna applicare della colla per sigillare il telefono al suo interno, se si vuole recuperare il dispositivo per utilizzarlo normalmente è necessario rompere la carta.

Screen Stopwatch

Quest’altra app sviluppata da Google non è altro che un contatore del tempo reale che fa da sfondo dello schermo e che indica all’utente quanto tempo utilizza lo smartphone durante la giornata.

Ovviamente, il contatore si ferma quando lo smartphone ha lo schermo spento ma appena viene attivato di nuovo riprende a calcolare il tempo di utilizzo. Screen Stopwatch può essere un’app che crea un certo tipo di ansia ma dipende dall’atteggiamento con cui la si utilizza, può infatti renderci consapevoli della grande quantità di tempo che “perdiamo” con le nuove tecnologie e spingerci a cambiare.

Activity Bubbles

Anche questa app, dopo essere stata scaricata, diventa uno sfondo dello schermo. Invece di indicare il numero di ore che trascorriamo utilizzando lo smartphone mostra delle bolle che diventano sempre più grandi.

Quando blocchiamo il dispositivo l’insieme di bolle smette di crescere e riprende a farlo non appena lo riattiviamo. Al vedere aumentare le bolle sullo schermo è normale sentire crescere una certa sensazione di preoccupazione perché ci ricorda quante ore abbiamo trascorso con il telefono tra le mani.

Oltre a queste tre risorse recentemente sviluppate da Google esistono altre app che aiutano a ridurre la dipendenza dal dispositivo. La maggior parte di esse tende a mostrare il tempo totale di utilizzo del device ma alcune offrono qualche informazione in più. E’ il caso di “Antisocial” che illustra attraverso un grafico quanti minuti giornalieri hai utilizzato lo smartphone e quante volte hai sbloccato il dispositivo, oltre a contabilizzare il tempo speso sui Social Network. Inoltre confronta i tuoi dati con gli altri utenti dell’app.

A volte, tuttavia, ciò che ti interessa davvero è sapere per quanto tempo è stato utilizzato lo smartphone dai tuoi figli, Spyzie è una soluzione di “parental control” con diverse funzioni tra cui quella della geolocalizzazione del dispositivo, il controllo delle chiamate, messaggi, mail ricevuti e foto e video salvati. Tra i diversi usi per cui è stata sviluppata questa app vuole essere uno strumento affinché i genitori possano proteggere i figli da un uso eccessivo o indebito degli smartphone.

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