Massimo Giuseppe Bossetti, il muratore di 44 anni di Mapello arrestato lunedì come presunto assassino di Yara Gambirasio, ha rotto il silenzio durante l’interrogatorio di convalida del fermo, in carcere a Bergamo, davanti al gip Ezia Maccora e al pm Letizia Ruggeri, e, secondo quanto riportato dal suo avvocato, Silvia Gazzetti, si sarebbe detto “totalmente estraneo”. Il legale ha spiegato: “Il mio assistito ha risposto a tutte le domande del gip e del pm, ha rotto il silenzio”, e ha aggiunto che l’uomo ha proclamato la sua “innocenza e non si spiega il perchè il suo DNA sia stato trovato sugli indumenti di Yara. Vedremo di dimostrarlo durante il processo”.
 L’uomo, il giorno del fermo e quello seguente, si era invece avvalso della facoltà di non rispondere. L’avvocato ha riferito inoltre che Bossetti ha detto di non conoscere Yara, e che “ha incontrato una sola volta il padre della ragazzina in un cantiere per motivi di lavoro“. Inoltre, ha aggiunto, “le due famiglie non si conoscevano” e l’uomo “ha visto il volto di Yara solo quando in tv parlavano della sua scomparsa”. Secondo una ricostruzione del settimanale “Panorama“, invece, Bossetti e il papà di Yara “orbitavano e prestavano la loro opera nello stesso cantiere”. L’uomo ha detto anche che, nel tardo pomeriggio del 26 novembre 2010, quando scomparve la ragazzina, si trovava a casa con i suoi familiari.
La Procura contesta a Bossetti anche il fatto che il suo telefono cellulare aveva agganciato la cella di Mapello, a cui si era agganciato anche il telefono di Yara, ed era poi rimasto inattivo, senza ricevere nè fare comunicazioni, fino alla mattina seguente alle 7.30. L’uomo ha spiegato che il telefonino era inattivo nella fascia oraria in cui la ragazzina era scomparsa, e che è stato spento da quel tardo pomeriggio fino alla mattina successiva perchè scarico. Bossetti, inoltre, ha riferito ancora il suo legale, ha scoperto solo questa mattina, durante l’interrogatorio del fermo, di essere figlio illegittimo, e questo lo ha “sconvolto“. Il gip di Bergamo Ezia Maccora, al termine dell’interrogatorio, si è riservata di decidere sulla convalida del fermo di Bozzetti, e scioglierà la riserva nelle prossime ore.
Intanto, per la prima volta, ha parlato anche Laura Letizia Bossetti, sorella gemella di Massimo, che, intervistata da Matrix, ha dichiarato: “Mio fratello è sangue del mio sangue, io lo conosco, lui è innocente. Non sapevo di avere un altro padre, ma per me mio padre è quello che mi ha cresciuta”. Sulla vicenda è intervenuto anche il Garante della Privacy, che ha richiamato i media “al massimo rispetto” dell’essenzialità della notizia, sottolineando che neanche l’interesse pubblico legittima l’accanimento sugli “aspetti più intimi della persona tale da determinare irreparabili danni nella vita familiare e di relazione”.