Il mondo del web si mostra “seriamente” preoccupato per quello che sarà il futuro di Renzo Bossi, il figlio del Senatur, investito dallo scandalo che ha coinvolto il tesoriere della Lega Nord Francesco Belsito, accusato di aver distratto soldi pubblici destinati poi a soddisfare taluni bisogni della famiglia Bossi e di alcuni esponenti dell’entourage della Lega. In primis l’acquisto di diplomi e lauree per lo stesso Renzo, per la dirigente Rosy Mauro (vicepresidente del Senato) e per il suo compagno, poi assunto come consulente presso lo stesso Palazzo Madama.
Ad essere maggiormente in pensiero per il Trota è il popolo di Twitter che ha eletto l’hashtag #TrotaNewJob come trending topic del giorno. Le proposte sono svariate e tutte molto “interessanti”. Si va da “parafulmine del Pirellone”, a “stagista nelle miniere di sale”. C’è poi chi lo vorrebbe come “naufrago nell’isola dei Tesorieri” e chi lo ritiene idoneo come “addestratore di vongole”.
Nulla è precluso alle grandi abilità di Bossi jr, a guardare i tweet. Alcuni vedono il giovane come “raccoglitore di mutande di Sumo dopo gli incontri”, altri come “macellaio di bovini in India”, ancora come “maggiordomo di Yossou N’Dour”, “annusatore di ascelle dopo un esercizio fisico per valutare l’efficacia di un deodorante” o il “crash tester di qualsiasi cosa”. Per non parlare di un impiego nelle “risaie della Bassa Padania” o addirittura come “sceriffo della nota foresta di Nottingham”. Ci sono delle persone che gli conferirebbero volentieri un ruolo importante nel mondo dell’istruzione come “insegnante CEPU”. Altri vorrebbero il Trota come “controfigura del tonno Nostromo”, “di asciugatore di asciugamani” o “di cameriere in un centro di prima accoglienza”.
Il Trota trova però anche qualcuno, pochissimi in verità, pronti a difenderlo come @amicoinviaggio che scrive: “Però un po’ pesante questo #TrotaNewJob. Voi siete tutti professionisti affermati? Lui sarà pure una capra ma il mondo non è solo dei primi”. Il commento non riscuote consenti. E voi che lavoro trovereste al “povero” Renzo Bossi?