La cocaina, da sempre presente nei locali più in della movida e negli ambienti più sofisticati, sta decisamente spopolando anche in un altro settore del mercato, quello del lavoro, utilizzata spesso come rimedio contro lo stress. Secondo quanto riferiscono i medici del lavoro, infatti, la magica “polverina bianca” viene usata per combattere stress e stanchezza da un lavoratore su 5, rientranti nelle più svariate categorie, dai medici agli idraulici. Le dimensioni di questo fenomeno sono difficilmente quantificabili, eppure sembra che il consumo di cocaina, anche per aumentare le proprie prestazioni lavorative, sia davvero in continua ed esponenziale crescita.
Secondo quanto riferito da Vittorio Tanzi, responsabile qualità del Crest (Centro per i disturbi della personalità e tossicomania), la cocaina è utilizzata nei più svariati ambiti lavorativi: imprenditori, manager, magistrati, piloti, operai, avvocati, artigiani, autisti, poliziotti, elettricisti, imbianchini. “Più è stressante il tipo di mestiere, più è frequente il ricorso alla cocaina. Oltre a essere un eccitante è anche un contenitore dello stress e un abbattitore della fatica” riferisce Tanzi. Pare che, ad esempio, gli idraulici utilizzino la polvere bianca per reggere turni di lavoro estenuanti, oppure i chirurghi per prepararsi a delicati interventi.
Ne fanno ricorso principalmente uomini di età compresa tra i 35 e i 50 anni, per un costo che si aggira intorno ai 70-100 euro per grammo, sebbene frequente sia anche il ricorso a mini dosi che i pusher smistano anche a 15-30 euro, ma di qualità più scarsa. Frequente sembra essere anche il ricorso alle anfetamine che fanno passare sia il sonno, combattendo lo stress, e la fame. Il problema è che non sono certo tutte rose e fiori, e la cocaina, così come tutte le altre sostanze stupefacenti, è una droga che, in quanto tale, provoca una dipendenza che, può risultare fatale, non solo per i propri risparmi, ma soprattutto per la propria salute.
