Rita Morelli era una studentessa di 36 anni che si pagava gli studi a New York lavorando in un caffè dopo le lezioni. Originaria dell’Abruzzo, di Pescara per la precisione, era andata a New York per cambiare aria, studiare e vivere la sua parte di sogno americano; tuttavia il suo sogno è stato brutalmente interrotto il 27 novembre scorso quanto è stata trovata esamine con diverse pugnalate alle spalle.
Le indagini si erano subito mosse in più direzioni ed il Police Department of New York City aveva assicurato che il caso sarebbe stato velocemente risolto ed il colpevole portato al giusto processo, ma non si ci attendeva che ad oggi già si ottenesse un arresto. La polizia newyorkese invece si è superata ed ha rintracciato l’omicida in Bakary Camara, un uomo di 41 anni originario del Gambia.
Per arrivare all’uomo si è esaminata la lista delle chiamate sul cellulare di Rita e si è indagato sugli alibi di quanti erano fra gli ultimi in quell’elenco, immediatamente è venuto fuori che Camara non aveva una spiegazione convincente per l’ora del delitto, per cui è stato poi relativamente facile trovare dei testimoni pronti a sostenere di averlo visto muoversi per l’East Harlem attorno al momento in cui veniva compiuto il delitto; senza contare poi che ad un confronto intuitivo la sua voce e quella di chi ha chiamato ad una cabina telefonica per denunciare il delitto sono estremamente somiglianti.
Per essere sicuri della sua colpevolezza ci vorranno le analisi della scientifica, che verificheranno se sia possibile collocare sulla scena del crimine l’uomo e quindi stabilirne la colpevolezza. Quando gli agenti sono arrivati in casa sua per arrestarlo è stato colto sul fatto mentre tentava di togliersi la vita con un coltello. I poliziotti l’hanno fermato e condotto in carcere, dove attenderà il processo. Soddisfatto il cugino della vittima Giogio Morelli, che però non ha voluto rilasciare dichiarazioni.