Grazie ad un’operazione di controllo economico del territorio, iniziata lo scorso fine settimana, la Guardia di Finanza di Trento ha compiuto uno fra i più grandi sequestri di prodotti fuori norma che la storia ricordi. Due milioni e duecentomila articoli, di cui un milione giocattoli, dislocati in tre magazzini e tre container. La merce era destinata alla maggior parte dei centri della penisola, ed è possibile che si tratti della punta d’iceberg di una complessa e diffusa indagine.
Si ipotizza che il materiale possa provenire da un vasto numero di nazioni. Non si fa infatti riferimento solamente al noto e sempre interpellato sud est asiatico, ma bensì anche ad alcuni paesi appartenenti e non all’Unione Europea. Ci troviamo di fronte ad un business del valore di svariati milioni di euro e destinato ad una diffusione capillare compromettente per gran parte dell’Italia.
Numerose le imputazioni per gli autori dell’operazione. È violata innanzitutto la direttiva sulla sicurezza dei giocattoli presente nella legislazione dell’UE; si tratta di un reato ai danni di industria e commercio e, non ultimo, di un’inflazione di tutela nei confronti di consumatori e marchi.