Ognuno è libero di adottare l’orientamento sessuale che sente più vicino a sè. Sembra, però, che non tutti la pensino allo stesso modo. Un’insolita notizia, infatti, ci giunge dalla lontana Russia e che già sta facendo discutere il Paese, ma anche chi, come noi, legge la vicenda semplicemente sui quotidiani online. Il Parlamento di S.Pietroburgo, infatti, ha deciso che fioccheranno multe salate per chi si dichiarerà gay, lesbica, bisessuale o transgender, soprattutto se l’outing avverrà in presenza di minori.
Questa legge prevede, dunque, multe da 3000 a 5000 rubli, cioè tra i 72 e i 120 euro, per i singoli soggetti che professano liberamente la propria sessualità, mentre 50 mila rubli, circa 1200 euro, per le associazioni e le organizzazioni che portano avanti le attività legate al mondo omosessuale. La legge richiede, al momento, altre due letture dopo la recente approvazione, che ha visto 37 voti favorevoli e una sola astensione. Vadim Tiulpanov, presidente del parlamento di San Pietroburgo, ritiene che le sanzioni previste sono addirittura lievi, rispetto a quelle che ha lui in mente: per il presidente, infatti, le multe dovrebbero arrivare anche a 500 mila rubli, ossia 12 mila euro.
Gli attivisti omosessuali non ci stanno a questa assurda legge e, pertanto, già hanno comunicato che metteranno in piedi un ricorso alla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, in quanto, tale legge rappresenta un vero e proprio “provvedimento medievale”. Come dar loro torto? Nella capitale degli zar sono già scesi in piazza diversi gruppi per protestare contro questa sorta di “bavaglio sessuale”, incomprensibile e inaccettabile. A Mosca c’è la difficoltà anche di organizzare gay pride, in quanto le richieste di autorizzazione per i cortei vengono sistematicamente respinte: nel paese, dunque, vige un clima fortemente omofobo, nonostante sia stata abolità l’omosessualità come reato nel lontano 1993. Le parate omosex sono considerate “opere di Satana” dall’ex sindaco della capitale moscovita, le quali terminano sempre in violenza, con repressione da parte delle forze di polizia.