Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella si è recato nel pomeriggio di mercoledì nelle zone colpite dal recente terremoto, facendo tappa prima a Camerino, dove è stato accolto dal sindaco Gianluca Pasqui, dal commissario per l’emergenza Vasco Errani, dal capo del Dipartimento della Protezione Civile Fabrizio Curcio e da vigili del fuoco e volontari della Protezione Civile, e dove ha visitato gli sfollati alloggiati nel Palazzetto dello Sport della cittadina, salutando e ascoltando tutti. Mattarella è poi andato a Norcia, dove è stato accolto da un applauso dai cittadini e dove, accompagnato dalle autorità, da alcuni monaci e da un bambino, ha effettuato un breve giro nella zona rossa, fermandosi in particolare dinanzi al monastero e alla Basilica di San Benedetto, crollata in seguito all’ultima scossa. Al sindaco della cittadina Nicola Alemanno, che gli ha chiesto soprattutto aiuto per la ricostruzione della Basilica, il capo dello Stato ha assicurato: “Faremo tutto quello che uno Stato può fare. Partendo da li ricostruiremo Norcia più bella e più sicura”.
Mattarella ha voluto confortare anche i tanti cittadini che lo hanno fermato, dicendo: “Tornerà come prima, ma sarà lunga, ci vorrà tempo. Ci siamo. Non vi lasceremo soli“. Uno sfollato, in particolare, si è rivolto al capo dello Stato piangendo ed affermando: “Presidente, non si dimentichi di noi, che ci è cambiata la vita in un attimo. Abbiamo perso tutto, casa, lavoro…” Mattarella lo ha rassicurato ed abbracciato, dicendo: “Prometto impegno e lavoro fino alla fine”. Intanto, il premier Matteo Renzi ha confermato tramite la sua newsletter che “venerdì il Consiglio dei Ministri approverà un altro decreto legge” sul terremoto, “che snellirà ulteriormente i tempi, le procedure, la burocrazia. I soldi ci sono, la volontà anche. Ricostruiremo tutto. A cominciare dalla chiesa di San Benedetto, patrono d’Europa“.
Intervenendo a Radio 24, Renzi ha spiegato che i due decreti potrebbero “confluire in un unico atto“, e, dopo che, nei giorni scorsi, i sindaci di diversi Comuni colpiti dal terremoto si erano lamentati degli ostacoli burocratici alla ricostruzione e alla messa in sicurezza degli edifici, ha ribadito di volere “regole più semplici ma certezza assoluta della trasparenza, con gare monitorate dalla struttura guidata da Cantone e Tronca“. Il premier ha poi aggiunto: “Le risorse sono già stanziate nel piano pluriennale di legge di bilancio. Già sul 2017 c’è uno spazio di 3 miliardi, diventano 5 o 6 nel 2018. Non c’è uno stanziamento puntuale perché ancora non si sa quanto servirà“. Il leader del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, in un post sul suo blog, ha invece chiesto che l’esecutivo riferisca in Parlamento sul terremoto, aggiungendo: “Ribadiamo la nostra piena disponibilità a collaborare per compiere tutte le azioni utili per sostenere le popolazioni colpite, allo stesso tempo chiediamo che lo stesso spirito muova l’azione del governo”.
Intanto, la terra continua a tremare: nella notte, all’1.35, vi è stata una scossa di magnitudo 4.8 con epicentro a due chilometri da Pieve Torina, in provincia di Macerata, che è stata sentita fino a Roma; i vigili del fuoco stanno effettuando controlli, ma per ora, secondo quanto riferito dalla Sala operativa della Protezione civile delle Marche, non sarebbero stati segnalati nuovi crolli né particolari situazioni di emergenza. Alle 20.37 di martedì l’Ingv aveva registrato una scossa di magnitudo 4.0 a otto chilometri di profondità con epicentro a due chilometri da Preci (Perugia), e durante la giornata si erano verificate altre scosse sopra magnitudo 3. L’Agenzia Spaziale Italiana (Asi) e l’Istituto per il Rilevamento Elettromagnetico dell’Ambiente del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Irea-Cnr) hanno invece fatto sapere in una nota che il terremoto avrebbe deformato un’area di 1100 chilometri quadrati, dopo che inizialmente l’Ingv, in base a quanto percepito dai satelliti, aveva parlato di una zona di 600 chilometri quadrati. Inoltre, l’area di Norcia si sarebbe mossa di circa 30 centimetri verso Ovest, mentre la zona di Montegallo di circa 40 centimetri verso Est; nei pressi di Castelluccio di Norcia, invece, il suolo si è abbassato fino a 70 centimetri.