Il terremoto che ha colpito il Nord Italia alle 4:03 dello scorso 20 maggio, com’è noto, ha devastato principalmente le province di Bologna e Ferrara, provocando la morte di 7 persone, decine di ferite e migliaia di sfollati. E la paura non accenna a diminuire, giacché le scosse continuano a registrarsi con una certa frequenza. Anche stanotte state circa 20 le scosse di terremoto registrate dai tecnici dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia tra le province di Modena, Ferrara e Mantova, così come comunicato dal Dipartimento della Protezione Civile. La piu’ forte si e’ verificata alle 23,41, con una magnitudo di 4,3. La scossa che invece ha provocato il disastro è stata di magnitudo 5,9.
Oltre all’incommensurabile dolore per la perdita di vite umane, di fronte all’impotenza del piccolo uomo nei confronti della furia della natura, resta però anche la devastante perdita di edifici e strutture dall’enorme valore storico-culturale. Uno su tutti. Aveva resistito a 800 anni di bombardamenti, guerre, temporali e nevicate. Anche ai terremoti, ma non questa volta. Parliamo della Torre dei modenesi, storico monumento di Finale Emilia crollato in seguito alla scossa, compromettendo il patrimonio artistico e culturale di questo territorio che da sempre e con amore aveva custodito chiese, torri e palazzi ed anche splendide fortezze, ormai ridotte in un cumulo di macerie.
Sarà probabilmente abbattuto quel che resta del municipio di Sant’Agostino, palazzo storico del 1875, secondo quanto riferito da Fabrizio Toselli, che stamane ha incontrato il premier Monti. Nel municipio c’è un lampadario di vetro di Murano che pesa 400 chili, visibile dall’esterno a causa della voragine di 30 metri che si è aperta sulla facciata laterale e che si trova nella sala consiliare del palazzo dagli anni ’20, quando Italo Balbo lo fece portare assieme ad altri 4 lampadari dalla sala degli stemmi del castello Estense di Ferrara fino a Sant’Agostino.
Molti gli edifici danneggiati anche a San Felice sul Panaro:
Ma in generale davvero terribili sono le immagini che caratterizzano il territorio emiliano devastato dal sisma, sperando che le scosse che ancora incutono terrore possano smettere, offrendo ai terremotati la possibilità di ricominciare a ricostruire le proprie vite: