I sindacati non desistono e protestano anche il giorno di Natale. Categorica il segretario della Cgil, Susanna Camusso, che ha detto nel comizio di ieri insieme ai rappresentanti Cisl e Uil alla Camera dei Deputati: “il governo deve dialogare con i sindacati, perché se continua a tirare dritto rischia di andare a sbattere. L’esecutivo deve discutere con le parti sociali, è l’unico modo per costruire equità, quella equità che non c’è stata nella manovra e di cui il Paese ha bisogno. La partita non è chiusa e se il governo pensa che basti andare dritto, troverà degli ostacoli contro cui andrà a sbattere.”
Insomma la Cgil e gli altri sindacati non sembrano voler retrocedere di un passo e si preparano a dar battaglia, sempre la Camusso rilancia sulle pensioni: “se il governo spera di aver chiuso il discorso sulle pensioni, si sbaglia di grosso, quel capitolo è ancora aperto, perché è una riforma sbagliata e che non da nessuna risposta ai giovani.”
Sulla stessa onda, ma come al solito più diplomatico, il segretario generale della Cisl Raffaele Bonanni ha detto: “il governo decida da che parte sta. Chiediamo la revisione di quello che è stato fatto con la manovra, e bisogna rendere trasparente quello che si propone, si decide e si fa. Fuori da questa logica ci sono solo le corporazioni“. Anche Giovanni Centrella, segretario di Uil, ne ha avute di pesanti per il governo: “questo governo tecnico, guidato da Mario Monti, è peggio di un governo politico. La manovra è iniqua e a danno di lavoratori e pensionati”.
Insomma non cambia la posizione dei sindacati, che anzi non si rassegnano alle riforme ormai già poste in essere dal governo. Sebbene sia condivisibile il loro spirito protezionistico nei confronti dei diritti dei lavoratori e la strenua lotta per l’equità sociale è incredibile come fra tante critiche non affiori neanche una proposta che possa risolvere i problemi che Monti ha liquidato con la sua brutale manovra economica.