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Indennità premio per chi lavora al Senato

Indennità premio per chi lavora al Senato

Indennità di Palazzo. Questo è il nome con il quale è stato definito il capitolo 1.6.4 del bilancio del Senato da parte dell’ex senatore Gustavo Selva. Parliamo di una cifra pari a 3 milioni e 570 mila euro destinata a coloro che sono addetti al personale di altre amministrazioni ex enti che forniscono comunque servizi in Senato. Questo è quanto stanziato da Palazzo Madama per tutti coloro che, pur non essendo dipendenti del Senato, lavorano lì.

Poliziotti, Carabinieri, postini, Vigili del Fuoco, tutti ricevono un’indennità, più o meno proficua a seconda dei gradi di responsabilità. L’indennità di Palazzo varia per i poliziotti da un minimo di 200 euro al mese fino ad un massimo di 2500 per i gradi apicali. Per i pompieri, invece, si parte da un minimo di 300 per arrivare ad un massimo di 2000. Per i vigili urbani da 150 a 500 euro, mentre, per i dipendenti dell’ufficio interno di Poste italiane da 200 a 1.000 euro.

La polemica era già scoppiata qualche tempo fa, quando Selva dichiarò a Libero che, secondo lui, quest’indennità doveva essere riconosciuta a coloro che svolgono servizio in strada per combattere la criminalità. L’indennità di palazzo è prevista anche per i privati. Ricordiamo, infatti, che  i dipendenti dello sportello bancario interno gestito da Bnl del gruppo Bnp Paribas percepiscono un “bonus” che va da 400 a 750 euro lordi al mese, mentre, quelli dell’agenzia di viaggi di palazzo Madama, affidata alla Carlson Wagonlit, prendono dai 300 ai 400 euro mensili. Di regola questa indennità di Palazzo per questi lavoratori dovrebbe essere subito tagliata perché è una retribuzione aggiuntiva, rispetto a colleghi che lavorano in condizioni meno sicure e tutelate.

La colpa, ovviamente, non è dei lavoratori, ma quello che fa specie, oltre ai 134 milioni e mezzo di euro rappresentanti la totalità degli stipendi e delle indennità per i dipendenti del Senato, è che potrebbero essere proprio tali benefici e indennità ad essere tagliati, rispetto all’aumento delle tasse o dell’IMU, a danno dei cittadini ormai tartassati a più non posso. Ma questa è solo un’opinione. Personale? Forse.

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