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Scott Reed, l’uomo con gli spermatozoi danneggiati dal computer

Scott Reed, l’uomo con gli spermatozoi danneggiati dal computer

Una coppia di Clanfield, Hampshire, ha cercato invano di mettere su famiglia fino a quando i medici hanno rivelato al marito che il portatile che metteva sempre sulle sue ginocchia è stato il motivo per cui sua moglie non è stato in grado di concepire. I medici hanno infatti detto che il portatile ha generato così tanto calore intorno ai testicoli di Scott Reed da danneggiare i suoi spermatozoi. Da allora Reed, 30 anni, subito iniziato ad usare il computer portatile su un tavolo e 3 mesi dopo la moglie Laura, anch’ella 30enne, è rimasta incinta di una bimba, Taryn.

Ora, 10 mesi dopo la nascita di Taryn, la coppia ancora non riesce a credere che la soluzione ai loro problemi fosse così semplice. Non ho mai sentito parlare prima d’ora di una cosa simile. Per noi è stato un vero e proprio shock”, ha dichiarato Laura, un patologo.

Scott avrebbe usato il suo computer portatile la sera per un paio d’ore e fuori mentre stavamo guardando la televisione. L’ha usato per il lavoro e cose generali come Facebook. Non avevamo assolutamente idea del danno che ci stava causando“, ha aggiunto la donna. La coppia aveva preso in considerazione anche la fecondazione in vitro quando il loro medico di famiglia li ha mandati ad effettuare alcuni test presso il Queen Alexandra Hospital a Portsmouth. “A quanto pare il problema è comune nei cuochi perché lavorano in un ambiente caldo,” Reed, un elettricista, ha dichiarato, aggiungendo: “Ma io non avrei mai immaginato che la mia infertilità, seppur momentanea, poteva esseere causata da un computer portatile”.

Reed, che è oggi un genitore molto orgoglioso, sta incoraggiando gli uomini a essere più consapevoli dei pericoli derivanti dai computer portatili – e di non essere timidi, se pensano che ci potrebbe essere un problema con la fertilità. Ha poi aggiunto: “In genere gli uomini non vogliono parlare di qualcosa che a che fare con i genitali. Io ho voluto un figlio e così ho fatto gli opportuni test.”

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