Il premier Matteo Renzi ha deciso di bloccare i decreti delegati in materia di fisco dopo le polemiche sulla norma presente nel provvedimento che avrebbe in pratica cancellato la condanna comminata all’ex presidente del Consiglio Silvio Berlusconi nel processo Mediaset. Nel decreto del governo, infatti, si prevedeva come “causa di esclusione della punibilità” per alcune tipologie di reati, fra cui la frode fiscale, una soglia del tre per cento di evasione dell’imponibile, limite che potrebbe anche portare alla cancellazione di una sentenza definitiva. Da Palazzo Chigi hanno confermato che Renzi “ha chiesto questa mattina agli uffici di non procedere alla formale trasmissione alla Camera del testo approvato“.
Il decreto quindi dovrà tornare in Consiglio dei ministri e solo dopo andrà nelle Commissioni di Camera e Senato per poi tornare a Palazzo Chigi per l’approvazione definitiva, che secondo la delega deve arrivare entro marzo. Il premier ha poi spiegato al Tg5: “Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non so quale scambio, non c’è problema: noi ci fermiamo, questa norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l’elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone e dimostreremo che non c’è nessun inciucio strano“.
Fonti di Palazzo Chigi hanno precisato: “La logica che il Parlamento ha affidato al governo è molto chiara: recuperare più soldi dall’evasione, depenalizzando laddove possibile e contestualmente aumentando sanzioni e pene per i reati che rimangono tali”. Berlusconi avrebbe appreso solo dai giornali dell’esistenza di questa norma in suo favore, e i suoi avvocati, Niccolò Ghedini e Franco Coppi, non sono neanche convinti che essa si possa applicare al suo caso. Intanto, però, non sono mancate le polemiche al riguardo, anche nel Pd, con Pippo Civati che, nel suo blog, ha attaccato: “Ora, se il premier non ne sapeva nulla, se il Mef dice di non averlo visto, se il ministro della Giustizia ha espresso le perplessità che si leggono sulla stampa, chi ha portato quel testo al Consiglio dei ministri?”
Ancora più duro il Movimento 5 Stelle, con Luigi Di Maio che ha dichiarato: “Delle due l’una: o Renzi non sa cosa approva il suo governo e quindi mi preme di capire lui a cosa serva (visto che ci costa un botto in voli di Stato), oppure Renzi ha provato a fare un regalino di Natale a Berlusconi per estinguere una delle cambiali del Nazareno e non gli è riuscita (per ora)”. Per il leader della Lega Nord Matteo Salvini, invece, “il decreto inciucio sul fisco è l’ennesima “renzata”.