Dopo il caso dei due marò italiani arrestati con l’accusa di aver ucciso un pescatore indiano, a tenere alta la tensione diplomatica tra Italia e India si aggiunge il rapimento di due turisti italiani da parte di un gruppo maoista nello stato indiano dell’Orissa, secondo quanto riferito dalla tv indiana Ndtv. La Farnesina, dopo le necessarie verifiche del caso ha così confermato il rapimento di Paolo Bosusco e Claudio Colangelo. Immediatamente allertate anche l’ambasciata italiana e le autorità consolari in India.
La vicenda del rapimento è stata poi infine confermata anche dalla polizia locale. Il gruppo maoista che ha rapito i due italiani si ispira ad un’ideologia marxista comunista che influenza notevolmente le masse agricole e le comunità tribali rimaste escluse dal boom economico. Tuttavia, gli attacchi sanguinosi e i rapimenti (questo è il primo fatto ai danni di turisti stranieri) effettuati per finanziarsi li hanno portati ad una decisa condanna da parte dell’opinione pubblica, sebbene in loro favore si siano tuttavia levate voci di intellettuali di sinistra.
Bosusco, di Condove (Torino), gestisce nella città di Puri un’agenzia di viaggi dal mese di novembre a quello di giugno, l’Orissa Adventurous Trekking, che è specializzata nelle tribù locali della regione, mentre Colangelo è un turista di Roma di 61 anni. I due sarebbero stati rapiti mentre stavano fotografando delle donne locali nei pressi di un fiume. Sempre secondo quanto riportato da Ndtv, il gruppo maoista per liberare i due turisti avrebbe chiesto il rilascio dei prigionieri politici e lo stop all’operazione Greenhunt, offensiva delle truppe governative contro di loro.
“Sono disperato, mi chiedo ancora se quello che è successo a mio figlio è vero o no. Ho appreso del rapimento dal telegiornale e ho capito che poteva trattarsi di mio figlio” ha rivelato Azelio Bosusco, 89 anni, padre di Paolo, La conferma è poi purtroppo arrivata quando i Carabinieri hanno informato l’anziano uomo e la figlia Vanna, di 55 anni.