Due sorelle di Olbia sono state condannate per aver fatto ascoltare Radio Maria per vendetta al proprio fratello. La notizia è veramente particolare: Radio Maria è spesso finita all’attenzione della cronaca, accumulando record di ogni sorta e scatenando polemiche, ma mai si era pensato al fatto che la radio potesse essere adoperata come vero e proprio strumento di persecuzione.
Questa particolare forma di stalking ha avuto luogo in Sardegna ed ha visto protagoniste due sorelle, che per anni hanno continuato ad infastidire il fratello. Le due donne avevano litigato con l’uomo per motivi economici ed hanno pensato di punirlo, costringendolo ad ascoltare l’intera programmazione di Radio Maria, “sparandola” a tutto volume, dinanzi al ristorante che l’uomo gestiva con la moglie.
“Il giudice del tribunale di Olbia ha condannato a 8 mesi di reclusione per stalking, Francesca e Caterina Servini.” A portare alla condanna delle due sorelle è stato, probabilmente, l’esaurimento nervoso della moglie del fratello, costretta a trasferirsi a Sassari, per sfuggire alle molestie radiofoniche delle due stalker.
Le due sorelle sono state, tra l’altro, condannate al pagamento dei danni e al rimborso delle spese giudiziarie. Le due donne pagheranno la diffusione “non gradita” di rosari, celebrazioni eucaristiche e preghiere con la galera.
Un palinsesto radiofonico sicuramente non per tutti quello di Radio Maria, specialmente se da ascoltare ininterrottamente, 7 giorni su 7, 24 ore su 24. È lecito pensare che neanche il cattolico più fervente e fedele alla parola della Santa Vergine Maria avrebbe retto a 24 ore di trasmissione continuative, da ascoltare a volume altissimo, senza possibilità di tregua.
Come è facilmente intuibile dal nome della radio, infatti, l’emittente radiofonica è incentrata sulla figura della Madonna, con una fortissima attenzione verso realtà come Medjugorje e Lourdes.
Ora ci si chiede se la condanna per stalking da parte delle due sorelle, per l’ascolto forzato di Radio Maria, finirà con lo scatenare polemiche tra cattolici e laici, oltre che, l’ilarità del web sui maggiori social network, Facebook e Twitter su tutti.