Roma non ospiterà i Giochi Olimpici del 2020. Probabilmente è prevalsa la preoccupazione di non riuscire, in tempi di crisi come quelli che attualmente corrono, a coprire gli ingenti costi che l’organizzazione delle Olimpiadi comporterebbe, circa 8 miliardi di euro complessivi. Grande era la speranza di Gianni Alemanno, sindaco della Capitale, nelle capacità valutative del Premier Mario Monti, di ritorno dal viaggio negli USA e nei confronti del quale lo stesso Alemanno aveva detto: “Monti è una persona rigorosa e intelligente, credo che firmerà ha voluto guardare tutte le carte fino in fondo”.
Il comitato promotore della candidatura di Roma ha lavorato in questi mesi cercando di trovare il maggior numero possibile di finanziatori privati ed anche un sostegno bipartisan per quella che secondo molti sarebbe stata una grande possibilità di rilancio non solo per la Capitale, ma anche per l’intera nazione. Come si evince dalle infiltrazioni riportate da Il Portaborse, l’atteso incontro del Capo del governo con il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, i presidenti del comitato organizzatore Gianni Letta e Mario Pescante, il presidente del Coni Gianni Petrucci avrebbe dato esito negativo, con grande disperazione dello stesso sindaco romano, deluso dal rifiuto del Presidente del Consiglio. Il Portaborse riporta il tentativo di dissuasione di Alemanno che avrebbe ritentato di convincere Monti del fatto che la spesa annuale per le Olimpiadi sarebbe stata di soli 600 milioni l’anno, cosa che però non è bastata al Premier per prendere in considerazione un sì, dai risvolti comunque troppo costosi. Alemanno si è anche detto disponibile a stralciare la metro C per far scendere i costi e metterla nelle opere di programmazione ordinaria. Ma ancora nulla, sembra che abbiano prevalso considerazioni di responsabilità e copertura di esigenze ritenute più immediate e, probabilmente, popolari. Roma dovrà dunque attendere tempi migliori per riproporre la propria candidatura, con delusione di molti e, forse, sollievo di altri.