“Questo clima mi impone di limitare gli spazi della mia vita privata. Sono costretto a gestire ogni mossa con molta prudenza. Se a Roma di sera mi viene voglia di fare due passi da solo, rinuncio”. Queste le parole di Nichi Vendola, leader di Sel, nel corso di un’intervista concessa a Il Fatto Quotidiano. Vendola lancia l’allarme sul fenomeno dell’omofobia, dopo gli insulti lanciati da un militante di Casapound su Facebook.
“A Roma negli anni di Alemanno ho visto lo sdoganamento dei piccoli gruppi dediti all’igiene del mondo“, continua Vendola, sottolineando che il problema ha comunque una portata nazionale.
Il Governatore della regione Puglia continua il suo attacco:
In Italia il fatto che io sia insultato da fascisti e nazisti di vari network non è neanche oggetto di rammarico. Questo è il Paese dove il sigillo di normalità lo ha messo Giovanardi. Qui un certo ambiente ecclesiastico impedisce perfino che si facciano norme per sanzionare la violenza. Non ho sciolto il mio partito nella coalizione: se andremo al governo rispetteremo il programma, ma siamo liberi di presentare le nostre proposte. E io credo che questa partita vada aperta, non si può far vivere il dibattito sul filo del compromesso.
Non si è fatta certo attendere la risposta del sindaco della Capitale, in seguito alle asserzioni specifichesu Roma. In un tweet il primo cittadino ha scritto:
Vendola offende Roma. Dall’Europride del 2011 a ogni Gaypride la nostra città ha sempre garantito accoglienza e rispetto per tutti.