Il presidente del Consiglio uscente Mario Monti, intervenendo questa mattina alla tramissione “Agorà”, ha attaccato assai duramente Berlusconi, pur senza nominarlo direttamente:
“L’Italia è un paese importante, è un paese del G8, e certo può anche cadere nel ridicolo come è accaduto per l’atteggiamento ridicolo tenuto da qualcuno nel passato. Sono molto più ferito quando dei cialtroni dicono di aver lasciato l’Italia in buone condizioni nell’autunno del 2011 e poi io l’ho mandata a male, che non inorgoglito se Obama dice che ho gestito bene l’Italia, anche se ovviamente fa piacere”
ha affermato. Il Professore ha inoltre ricordato come il suo governo “ha fatto fatica, a causa della resistenza del Pdl, a far approvare un’adeguata legge anticorruzione”, e questa norma alla fine è arrivata dopo che, “dopo tanti anni di governo Berlusconi“, non ne era stata approvata nessuna. Poco dopo, è stato lo stesso Berlusconi a replicare a Monti, in un’intervista a Radio Anch’io dove ha cercato di correggere le sue affermazioni di ieri: “Non ho fatto nessuna analisi sulle tangenti, che sono un reato che va evitato e quando accadono va punito. Ho solo fotografato una situazione globale e parlato di certi casi in Paesi dove non ci sono piene democrazie”. Il Cavaliere ha quindi contrattaccato il Professore, affermando che questi è disperato perchè non sa se riuscirà ad entrare in Parlamento, quindi dice solo cattiverie.
A Monti è stato inoltre chiesto se è possibile fare un parallelo tra gli scandali odierni e quelli dei tempi di Tangentopoli, e il Professore ha risposto: “Purtroppo si, ma con una speranza minore. Nel 1993 ci fu un’azione liberatoria della magistratura, e si pensava che l’azione della magistratura e la coscienza dei cittadini avrebbero posto fine a quel fenomeno. L’azione dei magistrati è andata avanti ma la coscienza degli italiani che guidano gli altri italiani si è seduta”. Monti ha anche parlato dei possibili scenari politici in caso di vittoria di uno schieramento di centrodestra o di centrosinistra: “Se vincesse il centrodestra l’Italia tornerebbe ad essere a rischio come nel novembre 2011 e si fermerebbero le riforme in grado di far crescere il Paese. Se vincesse il Pd con Vendola, invece, i conti sarebbero più al sicuro, ma non si proseguirebbe sulla strada delle riforme strutturali” ha affermato.
Il Professore ha inoltre rivelato che gli è stato “offerto il Quirinale o anche posizioni di quasi vertice o di vertice al governo in cambio alla mia non candidatura“, ma non ha voluto svelare da chi fossero venute tali offerte. Monti ha detto comunque di sperare in un successo elettorale della sua lista “Scelta Civica“, e alla domanda se, qualora la sua lista non dovesse raggiungere la maggioranza, sarebbe inevitabile l’alleanza con il centrosinistra, ha risposto negativamente, spiegando: “le chance di un’alleanza con il centrosinistra sono identiche a quelle di un’alleanza con il centrodestra”.