Come riferito dalla polizia, un giovane tibetano si è dato fuoco nel corso di una manifestazione organizzata nella capitale dell’India, per protestare contro l’imminente visita del Presidente cinese Hu Jintao. Janphel Yeshi, questo il nome del ragazzo, appartenente alla comunità tibetana in esilio, ha 27 anni e, come riferisce il website Phayul, è stato trasportato in ospedale con diverse ustioni sul dorso. Per il momento non si hanno notizie ulteriori sulle sue condizioni di salute. Il 27enne ha appiccato fiamme a Jantar Mantar, centro cittadino spesso utilizzato per organizzare eventi e dimostrazioni varie.
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La manifestazione pacifica dei tibetani ha dunque avuto luogo in quest’area vicino al Parlamento, dove è stato schierato un massiccio cordone di sicurezza. Quando il giovane si è dato fuoco, i suoi compagni hanno immediatamente cercato di soffocare le fiamme con le bandiere che avevano in mano e versandogli addosso l’acqua delle loro bottigliette. Erano circa 600 i tibetani riunitisi contro la visita di Jintao, con diversi striscioni a favore della liberazione del Tibet. Si tratta del secondo tentativo di sacrificio umano da parte di un tibetano a Nuova Delhi. Già lo scorso anno, infatti, un altro giovane della diaspora tibetana residente nella capitale indiana si era cosparso di benzina, appiccando il fuoco dinanzi all’ambasciata tibetana.