Ieri l’eliminazione dell’Irpef sulle borse di studio per i dottori di ricerca e le scuole di specializzazione, introdotta appena dieci giorni fa. Anziché gioire per questa ‘piccola’ vittoria, i medici specializzandi continuano a protestare. Alle 10 un corteo partirà a Milano, in via Festa del Perdono, e resta confermato a Roma, a Montecitorio, un sit in organizzato alle 11 dall’associazione Segretariato italiano giovani medici e dalla sigla FederSpecializzandi.
Alle proteste dei giovani si sono aggiunte dichiarazioni solidali da parte di esponenti delle diverse forze politiche, tra cui il senatore del Pd Ignazio Marino e il deputato del Pdl, ed ex ministro della Gioventù, Giorgia Meloni. Gli specializzandi sono pieni di rabbia perché non ritengono siano riconosciuti pienamente i loro diritti, soprattutto sotto il profilo economico; asseriscono, infatti, di essere tra i medici meno pagati in Europa.
Avranno le loro ragioni, non c’è dubbio, ma in un Paese che ora piange miseria, mi pare poco ragionevole continuare a lamentarsi dopo avere ottenuto quanto si era richiesto con le prime proteste. Che pretendono ancora in questo momento? Della serie: in un mondo di ciechi, beato chi (c’)ha un occhio!