Il ministro degli Esteri Giulio Terzi, al termine dell’audizione urgente alla Camera sul caso dei marò, ha annunciato le sue dimissioni, spiegando: “Ero contrario a riportare in India i marò, ma la mia voce è rimasta inascoltata. Mi dimetto perchè per 40 anni ho ritenuto e ritengo oggi in maniera ancora più forte che vada salvaguardata l’onorabilità del Paese, delle forze armate e della diplomazia italiana. Mi dimetto perchè solidale con i nostri due marò e con le loro famiglie“. Dopo Terzi, ha preso la parola il ministro della Difesa, Gianfranco Di Paola, che ha attaccato duramente il collega, spiegando che le sue valutazioni “non sono quelle del governo“ e aggiungendo: “Sarebbe facile oggi lasciare la poltrona, ma non sarebbe giusto e non lo farò. Non abbandonerò la nave in diffic0ltà con Massimiliano e Salvatore a bordo fino all’ultimo giorno di governo, verrei meno al senso del dovere delle istituzioni che ho sempre servito e alle scelte del governo che ho condiviso“.
Le dimissioni del ministro degli Esteri hanno colto di sorpresa anche il premier uscente Monti, che, in serata, ha affermato in una nota: “Ho preso atto con stupore della dichiarazione del ministro degli Affari Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata resa alla Camera dei deputati nella quale ha annunciato le sue dimissioni”, dimissioni che, ha aggiunto, “non mi erano state preannunciate. Le valutazioni espresse alla Camera dal ministro Terzi non sono condivise dal governo, come ha già dichiarato il ministro Di Paola. Domani riferirò alla Camera e al Senato sull’intera vicenda“. Monti ha anche assunto l'”interim” del ministero degli Esteri.
Anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è rimasto stupito dalle dimissioni del ministro, delle quali non era stato preventivamente informato e che ha definito “irrituali“. Stando ad alcune fonti, in mattinata Terzi aveva concordato con Monti e Napolitano una versione del discorso diversa da quella poi effittivamente pronunciata, nella quale non vi sarebbe stato il passaggio in cui il ministro spiega di essere stato “contrario a rimandare in India i marò” e che la sua voce “è rimasta inascoltata”.
In aula alla Camera erano presenti anche la sorella di Massimiliano Latorre e Vania Ardito, moglie di Salvatore Girone, che dalla tribuna ha urlato verso l’emiciclo: “Riportate a casa mio marito!” Non sono mancate le polemiche politiche: Ignazio La Russa ha chiesto che intervenisse subito in aula il premier Monti, e la presidente della Camera Boldrini ha poi fatto sapere che il premier, già da oggi, è disponibile a riferire in Parlamento. Dal Pdl, il segretario Angelino Alfano ha attaccato: “Speriamo che Monti sia assolutamente chiaro perchè il fallimento della credibilità internazionale è sotto gli occhi di tutti”.