Continua lo scambio di battute polemiche tra l’amministratore delegato della Fiat Sergio Marchionne e il ministro dello Sviluppo Economico Corrado Passera, proprio alla vigilia dell’incontro Fiat-governo previsto per domani pomeriggio a Palazzo Chigi. Il ministro Passera, in visita in Brasile, aveva auspicato di essere concretamente aggiornato riguardo ai nuovi progetti dell’azienda: “La Fiat aveva espresso dei progetti di riferimento importanti e mi auguro che su questo, sabato, avremo delle risposte” aveva affermato.
Marchionne aveva inoltre detto di “voler sopravvivere alla tempesta con l’aiuto di quella parte dell’azienda che va bene nell’America del Nord e del Sud“, e il ministro aveva replicato: “Non sta scritto da nessuna parte che in Europa non si può guadagnare costruendo automobili. Sono certo che Fiat abbia la volontà di produrre con successo anche in Italia e in Europa”. Oggi, l’amministratore delegato Fiat ha contrattaccato in una nota: al ministro Passera, ha detto, “non sarà sfuggito che il governo brasiliano è particolarmente attento alle problematiche dell’industria auto. Sono sicuro che il ministro sappia che le case automobilistiche che vanno a produrre in Brasile possono accedere a finanziamenti e agevolazioni fiscali”.
Nella nota Marchionne fa anche riferimento allo stabilimento Fiat in costruzione nello stato di Pernabuco, dove, dice, “la Fiat riceverà finanziamenti fino all’85 per cento”, oltre ad altri benefici fiscali, una volta avviata la produzione di automobili, per almeno cinque anni. Lo scorso 6 giugno, però, a margine dell’incontro di Cars 21, il gruppo a cui partecipano i produttori, la Ue, i governi e le parti sociali, Marchionne fece una dichiarazione di tutt’altro tono: “Non abbiamo nessuna intenzione di chiedere impegni finanziari al governo. Il governo ha molte cose da fare in questo momento, noi stiamo facendo da soli” aveva affermato.
La Cgia di Mestre ha recentemente calcolato che a partire dal 1977 la Fiat ha ricevuto dallo Stato circa 7,6 miliardi di euro e ne ha reinvestiti, dal 1990, circa 6,2 miliardi. In tale computo, non sono stati calcolati nè “gli ammortizzatori sociali impiegati in questo periodo nè gli ultimi contratti approvati dal Cipe nel biennio 2010-2011“. Nelle sue dichiarazioni, l’amministratore delegato dell’azienda torinese sembra ignorare le polemiche sollevate per il sostegno statale avuto dalla Fiat negli anni, il che ha suscitato altre reazioni critiche. Cesare Damiano del Pd, ad esempio, ha affermato: “Tutti sanno che la Fiat nel corso della sua esistenza più che centenaria ha ottenuto molto dai governi e che le azioni di sostegno, che sono necessarie, implicano anche una responsabilità sociale dell’impresa per quanto riguarda i territori di insediamento e l’occupazione”.
Luca Fiorucci