Lola Rose è una bimba di due anni con una storia molto speciale: è solo grazie a lei che suo padre, colpito da un ictus che lo aveva immobilizzato e da cui i medici avevano detto che non si sarebbe più ripreso, ha ricominciato a camminare e sta iniziando ora a riacquistare l’uso della parola.
Mark Ellis aveva 22 anni quando, poco dopo la nascita della figlia, aveva iniziato ad accusare forti dolori alla testa, che poi si sono rivelati essere i sintomi di un ictus del cervello che provoca la paralisi completa di tutti i muscoli del corpo chiamato “sindrome locked-in” o “sindrome del chiavistello”, data l’impossibilità di muoversi da parte del soggetto colpito. L’unico modo in cui l’uomo riusciva a comunicare era battendo le palpebre.
I medici avevano dato ben poche speranze alla moglie e ai familiari, poiché per questa malattia non esistono cure né un protocollo terapeutico standard. E’ inoltre considerato estremamente raro il ritorno a condizioni di vita che non siano molto limitate.
Mark Ellis però ha stupito tutti, riuscendo in otto mesi a tornare a casa grazie all’aiuto di un deambulatore per camminare e di ore di lezioni di fisioterapia e logopedia per riacquistare l’uso degli arti e della parola.
Ma la forza che lo ha spinto a lottare per ottenere questi risultati è stata la sua bambina, Lola Rose. Il papà ha infatti iniziato ad imitare i gorgheggi della figlia che stava imparando a parlare, fino ad arrivare ad articolare parole intere.
La moglie Amy, 32 anni, ha raccontato che ora padre e figlia “usano giocattoli, libri e l’iPad per imparare come si fanno le cose e come comunicare”.
I medici che avevano addirittura diagnosticato per Mark Ellis poche probabilità di sopravvivenza, si sono dovuti ricredere: “Un recupero inaspettato e notevole”, lo ha definito Srivas Chennu, neuroscienziato presso l’Università di Cambridge, spiegando come l’influenza della figlia sia stata determinate.
